L’antico ritrovarsi per il “prein’ ploja”

Dopo l’inaspettato interesse raccolto lo scorso anno e manifestato dalla presenza di tante persone che hanno voluto rivivere lo storico appuntamento che pochi ormai ricordano in paese, il Circolo “Mario Fain” ed il gruppo di ricerca “I Scussons”, di Romans d’Isonzo, assieme alla Parrocchia locale e all’Associazione “Terre di confine” di Visco, hanno deciso di rievocare nuovamente quell’antica usanza estiva, dal titolo “preìn ploja”: si trattava di una ricorrenza che un tempo vedeva in paese – quando la siccità metteva in pericolo il raccolto – il ritrovarsi di tanti concittadini davanti alla cappella votiva dedicata a Sant’Antonio abate, oppure al cospetto di un dipinto sacro affrescato sul muro esterno di qualche casa, per pregare l’arrivo della pioggia e per non finire in questo modo nelle fauci della fame e della carestia. Ognuno giungeva sul posto portandosi dietro la sedia o uno scagnetto per poi iniziare a recitare una cantilena che è stata recuperata dagli organizzatori. Il rito verrà rinnovato giovedì 26 luglio, in occasione della ricorrenza di Sant’Anna (“sant’Anna empla la fontana” si diceva un tempo), alle 21, nel cortile di casa Zorzin (“il bearz da muinis”), in via Cividale, località che un tempo era denominata “Borgo Santo”. “Borgo Santo”, infatti, era così chiamato in quanto ai primi del ’700, ospitò le Sorelle della Dottrina Cristiana (fondate dalla cormonese Orsola Grotta) e la chiesa di S. Anna. Nel convento, i primi miracoli della Madonna di Rosa Mystica.Nelle estati siccitose, le donne romanesi, nel culto di S. Anna, invocavano la pioggia con preghiere e il canto, colto e semplice, per l’intercessione di una Martire.Sull’usanza e sul significato di questa antica festa parlerà il professor Ferruccio Tassin, storico della deputazione di Storia patria per il Friuli, mentre letture e canti di un tempo verranno proposte e cantate assieme ai presenti, dagli attori del gruppo teatrale “Sis Scussons scussâts” di Romans.