Quando l’integrazione si costruisce dai cibi a tavola
31 Luglio 2018
Con l’intento di seguire l’evolversi delle vicende culturali che in questo periodo storico stanno cambiando il mondo, nel proprio piccolo, a Joannis con il Comitato di Iniziative Locali (C.I.L.) e la parrocchia di Sant’Agnese, si sta parlando di integrazione… in questo caso “culinaria”. I nuovi residenti, provenienti da diverse regioni italiane e del mondo, mettono a disposizione degli “indigeni” della piccola frazione della bassa friulana le ricette originarie del proprio Paese e della propria terra: anche durante questa edizione, ed è ormai la quarta, nella canonica della parrocchia si sentono profumi e odori non abitudinari, ma che hanno avuto un effetto molto positivo visto come è stato l’andamento della serata. La tradizione di questa manifestazione vuole che prima dell’assaggio venga descritto il piatto con riferimenti non solo culinari ma anche culturali e delle tradizioni del posto di provenienza, con alla fine anche l’esecuzione dell’inno nazionale del paese. Si è iniziato con un “apripasto” arrivato dalla vicina Istria-Slovena presentato da Luciana Decorte, la “Minestra di Bobici”, una deliziosa minestra di mais novello, molto sostanziosa che ha aperto lo stomaco ad un classico della cucina laziale/romana la “pasta all’amatriciana” accompagnata dalla spiegazione particolarmente apprezzata fatta della coppia Sandra e Paolo Corianò, un “primo” molto gustoso grazie all’inventiva (di duecento anni fa) gastronomica delle donne di Amatrice, da cui è evidente che derivi il nome. Dall’Italia si ci si è spostati in India con Preeti Della Ricca, un signora indiana che parla correttamente il friulano e anche il bisiaco, che ha proposto, vestendo il tradizionale “hut-salvar, il famoso “Pollo al Curry” oltre al pollo disossato è stato servita una ricca quantità di spezie miscelate con salsa piccante a base di pomodoro (il Curry). Alla fine i dolci il “babà e la crema pasticcera”, provenienti dalla Campania e preparati da Ida Strussiat, conosciutissimi ed apprezzatissimi per la loro squisitezza. Infine la “Torta Sacher” ricetta della Germania, è stato precisato che non ha nulla a che vedere con quella austrica, infatti Janeera Tiberio ha delineato le differenze tra le due ricette.Il tutto accompagnato dai vini bianchi e rossi friulani a sottolineare il legame che può benissimo venirsi a creare fra tradizioni e gusti solo apparentemente “lontani”.Complimenti sono stati rivolti da tutti i commensali tanto ai cuochi quanto agli organizzatori. L’arrivederci è all’edizione 2019 con nuovi Stati e nuove curiosità.
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