Educare all’essere

Il CAV – Centro di Aiuto alla vita di Gorizia, organizza sabato 27 alle 16, presso la Sala conferenze di Palazzo Attems in piazza E. De Amicis n. 2, un incontro con lo psicologo e psicoterapeuta Gino Soldera dal titolo: “Educare ad Essere”. È stata scelta questa tematica – scrivono gli organizzatori – perché sempre più spesso i genitori si trovano impreparati ad affrontare un compito così complesso come quello dell’educazione dei figli. Attualmente ci troviamo a vivere in una società in cui il mondo interiore è stato sostituito con il mondo esteriore; l’essere con l’avere, l’unicità e l’originalità è stata sostituita con l’omologazione e il conformismo; l’educazione viene confusa con l’istruzione. L’educazione, quale “ex-ducere”, tirar fuori, si rivolge principalmente al mondo interiore del bambino e alle qualità che si trovano in lui. L’educazione è un processo che si sviluppa dall’interno dell’essere umano e non dall’esterno dell’essere umano, interessa principalmente i genitori ed ha un carattere globale in quanto si rivolge alla persona nella sua interezza. L’educazione è spesso sostituita dall’istruzione, la consapevolezza di “essere” dalla conosçenza delle cose, il bene comune dal bene individuale, la disponibilità verso l’altro da un atteggiamento esclusivo e personalistico. Solo se si recupera a pieno il valore del rispetto e della valorizzazione dell’altro per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse (bambino reale/bambino sognato o idealizzato) è possibile superare le barriere dell’isolamento e del distacco, ritornando ad essere adulti protagonisti e credibili, genitori che sanno far percepire al loro bambino quanto egli sia nel loro cuore, un luogo caldo e protetto dove trovare una base sicura per la vita e per il futuro. “I bambini di oggi nascono con un destino speciale: quello di salvare la terra”. Dobbiamo aiutarli in questa loro opera non contrastandoli, non costringendoli nei confini di una riduttiva “normalità sociale”. (Iris Paciotti). Questo compito attende ogni genitore che con timore e tremore ha tra le mani una nuova vita.