Un Centro di Ascolto per le famiglie in difficoltà
23 Novembre 2018
I cristiani né per ragione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestivo, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. (Lettera a Diogneto, 5)Ciò che caratterizza il vivere cristiano, come disse Diogneto già molti secoli fa, non è una particolare lingua, o una condotta di vita speciale: ciò che caratterizza la comunità cristiana è una fede che non conduce fuori dal mondo ma a vivere nel mondo la testimonianza di una vita sociale mirabile ad imitazione di quella del Maestro, Gesù Cristo. L’aderire al Vangelo chiede ai fedeli un’attenzione particolare al mondo che li circonda, un’attenzione speciale per gli ultimi, per i poveri, per le persone in difficoltà. Il mirabile lavoro caritatevole della Chiesa in ogni diocesi del mondo è esempio concreto di come l’amore incondizionato di Gesù si concretizzi attraverso i gesti semplici ma grandiosi di tanti uomini e donne, laici e sacerdoti, impegnati quotidianamente, senza sosta, per sfamare, vestire, curare e dare dignità a coloro che non hanno mezzi di sostentamento.Ogni giorno ci scontriamo con notizie sconfortanti che parlano di miserie e povertà, ma ancora di più, nel nostro opulente Occidente, sono all’ordine del giorno notizie che raccontano di altri tipi di miserie: suicidi, dipendenze da droghe, gioco d’azzardo, violenze in famiglia, ricatti, malattie, femminicidi, violenze verbali e razzismi. Ciò dimostra che nel nostro quotidiano è sempre più impellente l’esigenza di dare ascolto a persone, madri, ragazzi giovani, padri, uomini e donne che covano nel cuore la perdita di senso della vita, dell’amore, delle relazioni e proprio questo tipo di sofferenze sono generalmente le più difficili da confidare.Molto spesso famiglie apparentemente felici nascondono pesi e dolori che difficilmente trovano conforto all’interno della comunità cristiana. Per questo motivo l’Arcidiocesi di Gorizia attraverso l’ufficio di Pastorale della Famiglia, su espresso desiderio dell’arcivescovo Carlo e in collaborazione con l’Azione Cattolica, ha pensato di istituire un centro di primo ascolto rivolto a persone, famiglie, madri, mogli, giovani, che necessitano di un ascolto non solo per problematiche legate alla fede, ma anche e soprattutto, per coloro che vivono situazioni dolorose di vita quotidiana.Il servizio è rivolto a tutti, persone di ogni fede e credo, sullo stile che caratterizza la carità cristiana. Le persone possono rivolgersi personalmente ma sappiamo come sia difficile chiedere aiuto, soprattutto quando ci si sente spiritualmente lontani dalla Chiesa, si invitano quindi tutti i sacerdoti, gli insegnanti di religione, gli operatori Caritas, semplici fedeli, educatori, catechisti, che quotidianamente incontrano questo tipo di difficoltà, a tenere a mente questa opportunità e invitare le persone a coglierla.Si tratta di accompagnare queste situazioni verso un ascolto non giudicante che poi possa mettere in contatto le persone con degli specialisti, psicologi, avvocati, medici, sacerdoti confessori, che possano con la dovuta e necessaria professionalità aiutare chi ne ha bisogno.Nel desiderio di garantire la necessaria privacy a coloro che desiderano usufruire del servizio, l’incontro verrà concordato su appuntamento tramite l’indirizzo mail centrodiascolto@arcidiocesi.gorizia.it, in attesa di poter fornire anche un numero telefonico.
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