Preoccupazione per il futuro dell’Aas
11 Dicembre 2018
C’è preoccupazione, a Cervignano, che fa parte dell’Uti Agro Aquileiese, per il futuro dell’azienda sanitaria. I primi cittadini hanno chiesto un commissario ad hoc per consentire uno scorporo e una ricollocazione nelle due nuove aziende di area vasta. L’ordine del giorno è stato votato dall’Uti Agro Aquileiese e anche dal consiglio comunale di Cervignano. Gli altri Comuni dell’Uti lo faranno a breve. Il percorso commissariale dovrà gestire la divisione dell’attuale Aas 2, per far confluire le due aree di competenza (quella della Bassa Friulana e Isontino) nelle due nuove aziende di area vasta dell’Udinese e Giuliano Isontina. A livello regionale si discute attualmente il disegno di legge per la revisione dell’assetto istituzionale e organizzativo del Sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia. Con ciò si prevede la creazione di tre nuove aziende sanitarie di area vasta. In questo percorso, si dovrebbe giungere alla scomposizione dell’Aas 2. La zona dell’ex azienda 5 (con le sedi ospedaliere di Latisana e Palmanova) dovrebbe confluire nella nuova Azienda sanitaria universitaria denominata Friuli Centrale. Mentre l’area dell’ex azienda 2 (sulle quali insistono le sedi ospedaliere di Gorizia e Monfalcone) dovrebbe confluire secondo l’ipotesi di riforma regionale nella nuova Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. Questo dopo che tre anni fa si era registrata la fusione della precedente Azienda nell’attuale zona. Con la precedente riforma, l’azienda ospedaliera fu tra quelle a risultare più penalizzata, per una fusione fra due realtà molto diverse.Le problematiche dell’attuale organizzazione non sono ancora state risolte. Ora vi è un altro processo di scorporo, con inevitabili ricadute sulle varie professionalità e, di conseguenza, sul servizio che sarà dato alla popolazione. Per tale motivo sarà molto importante che si possa avere la figura la nomina di un commissario ad hoc, che si occupi, il prossimo anno, di dividere e poi ricollocare le varie realtà nelle due nuove aziende sanitarie denominate di area vasta garantendo uno standard qualitativo adeguato alle effettive esigenze del territorio e della popolazione.
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