Scampanotadôrs per sant’Agnese
1 Febbraio 2019
La tradizione dei campanari, scampanotadors in friulano, è arrivata anche a Joannis, il pretesto per farli venire nel paesino della bassa friulana è stata la festa di Sant’Agnese. Riccardo Gregorat, presidente dell’Udinese Club Lucio Aiza, ha proposto nella seduta del direttivo di ricercare un nuovo evento, diverso da quelli proposti negli scorsi anni, una novità assoluta che si discostasse dalla “normalità”. Si è deciso perciò di organizzare una esibizione di Campanari e per questo è stato attrezzato uno stand, nel cortile di fronte al palazzo Frangipane, dove poter alloggiare una struttura con tre grandi campane (con suoni di diverse tonalità), grazie alla collaborazione di due campanari indigeni Jacopo e Alessandro Ponton (padre e figlio) e del gruppo di Campanari del Goriziano. Sabato pomeriggio si sono esibiti scampanotadors provenienti un po’ da tutte le zone del Friuli e dell’Isontino, erano presenti campanari di Joannis, Aiello, San Lorenzo Isontino, Porpetto, Saciletto, Gradisca d’Isonzo, Perteole, Santa Maria di Sclaunicco, Campolonghetto, Visco, Palmanova e Romans d’Isonzo, si sono potute sentire e conoscere le varie tecniche come il suono d’allegrezza, a festa, a distesa, rintocchi che sono diventati man mano che passava il pomeriggio molto più famigliari ed entravano piacevolmente nell’orecchio dell’ascoltatore profano. Inoltre vecchi appassionati hanno avuto il piacere di riprovare a far suonare le campane e di ritornare più giovani e divertirsi e confrontarsi con i più giovani (si sono esibiti appassionati di tutte le età, dai 13 anni a over 80). Un’esperienza positiva e da ripetere, si ricorda che il gruppo “Campanari del Goriziano” è nato dal desiderio di salvaguardare, valorizzare e promuovere la secolare tradizione campanaria presente ed attiva nel Goriziano, si propone di essere un punto di riferimento per tutte le squadre di campanari del Friuli e si caratterizza come gruppo di persone che condividono una “passione” in comune e che svolgono un servizio alle comunità. Basandosi sulla ricca esperienza tramandata, si vuol rafforzare l’arte dello scampanio, per garantire una continuità e per non disperdere il patrimonio espresso dai singoli gruppi.
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