Dialogo fra le generazioni
19 Luglio 2019
Tuttavia la presenza di due persone, per quanto competenti e motivate, non sono sufficienti per far crescere un bambino o una bambina. Per educare una persona serve una squadra di educatori. In questa squadra di educatori, sicuramente i nonni hanno un ruolo importantissimo e sempre più apprezzato dalle famiglie che si ritrovano molto spesso schiacciate dai ritmi del lavoro. Chiaramente il ruolo dei nonni non è quello di sostituirsi ai genitori, ma la loro funzione è sostenere la coppia genitoriale nel loro compito educativo. Se la maturità chiesta ai genitori è quella di assumere il proprio compito generativo da tutti i punti di vista, la maturità chiesta ai nonni è di lasciare il posto da protagonisti nella vita e fare da supporto a chi ha le responsabilità in prima persona. Non è facile diventare genitori, anche se lo si desidera molto… non è facile diventare nonni, anche se lo si desidera molto… è necessario a volte fare un po’ di fatica per trovare il proprio ruolo corretto. I nonni hanno una funzione importantissima per l’educazione perché permettono ai cuccioli d’uomo di avere coscienza delle proprie radici, aiutano a collocarsi nel tempo, fanno capire che la vita è sviluppo e crescita. Nel nostro contesto poi i nonni spesso risultano fondamentali per la trasmissione della fede: i genitori si ritrovano ad avere altre priorità e altri ritmi di vita che non permette loro a volte di essere i primi testimoni della propria fede. I nonni in questo caso hanno un importante compito di supplenza. È molto bello vedere i nonni che accompagnano i nipoti in chiesa e insegnano a pregare e a fare i semplici gesti di devozione come accendere una candela o inviare un bacio alle immagini dei santi. Nella riflessione che ha coinvolto la Chiesa universale nel percorso sinodale su “I giovani, la fede ed il discernimento vocazionale” il confronto con gli anziani è visto come un momento importante per la vita dei giovani.È stato il contributo personale di papa Francesco che ha incoraggiato questa visione. Questi alcuni passaggi significativi: “Al Sinodo è stato affermato che “i giovani sono proiettati verso il futuro e affrontano la vita con energia e dinamismo. Però […] talora tendono a dare poca attenzione alla memoria del passato da cui provengono, in particolare dei tanti doni loro trasmessi dai genitori, dai nonni, dal bagaglio culturale della società in cui vivono. Aiutare i giovani a scoprire la ricchezza viva del passato, facendone memoria e servendosene per le proprie scelte e possibilità, è un vero atto di amore nei loro confronti in vista della loro crescita e delle scelte che sono chiamati a compiere”.[…] Al mondo non è mai servita né servirà mai la rottura tra generazioni. Sono i canti di sirena di un futuro senza radici, senza radicamento. È la menzogna che vuol farti credere che solo ciò che è nuovo è buono e bello. L’esistenza delle relazioni intergenerazionali implica che nelle comunità si possieda una memoria collettiva, poiché ogni generazione riprende gli insegnamenti dei predecessori, lasciando così un’eredità ai successori. Questo costituisce dei quadri di riferimento per cementare saldamente una società nuova. Come dice l’adagio: “Se il giovane sapesse e il vecchio potesse, non vi sarebbe cosa che non si farebbe”.Nel cuore dell’estate, proprio quando i nonni hanno un ruolo più importante per assistere i nipoti che non sono impegnati con la scuola, la tradizione della Chiesa colloca la memoria dei santi Gioacchino ed Anna. Sicuramente è l’occasione per riflettere sulla verità dell’incarnazione del Figlio e sul suo inserimento nella storia del popolo d’Israele, ma è anche la possibilità di considerare il ruolo educativo dei nonni. Nell’unica parrocchia della diocesi dedicata a S. Anna ci sarà una prima possibilità di riflettere sul compito dei nonni nell’educazione grazie all’intervento della psicologa e psicoterapeuta Elisa Amadio che mercoledì 24 luglio alle 21.00 a S. Anna – Gorizia sosterrà una chiacchierata sul tema: “Essere nonni oggi: spunti educativi”.
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