L’attualità di don Marega

Nativo di Mossa, figlio dell’Ordine di don Bosco, Marega fu missionario in Giappone per oltre quarant’anni nel secolo scorso: una presenza troppo presto dimenticata nella sua terra d’origine ma che nel Paese del Sol Levante rimane particolarmente viva anche per il suo apporto fondamentale allo studio della cultura e della storia nipponiche. Don Marega, fra l’altro, raccolse oltre 10 mila documenti relativi al “Periodo Edo” (1603-1868) che permettono agli studiosi di fare luce sulle origini della presenza dei cristiani in Giappone e sulle terribili persecuzioni di cui periodicamente furono vittime.Come è stato ricordato dal direttore dell’Archivio di Stato provinciale, dott. Marco Plesnicar (che di questa iniziativa è stato l’appassionato ideatore e l’anima organizzatrice), grazie all’opera umana ed ecclesiale di don Marega, Gorizia si è trovata a confinare direttamente con il Giappone. Dove il termine “confine” non è sinonimo di separazione ma riacquista la sua accezione originaria latina: “cum-finis”, luogo dove le estremità, i limiti si incontrano ed imparano a conoscersi. L’essere figlio di una “terra di confine” fra mondo latino, slavo e germanico ha costituito senz’altro un “valore aggiunto” nella quarantennale permanenza giapponese di don Mario: una presenza non isolata ma che ha raccolto il testimone dalle centinaia e centinaia di uomini e donne che, partendo da queste terre, si sono fatti missionari in tutto il mondo per annunciare ai fratelli la Parola che è Speranza. Figli ed eredi di quella Comunità aquileiese che nei primi secoli del Cristianesimo scelse di essere “Chiesa in uscita” per portare il Vangelo alle popolazioni dell’Europa centrale.Il Convegno su don Marega non vuole, però, solo ridursi ad una sterile e nostalgica memoria del passato quanto, piuttosto, rappresentare un’opportunità concreta di lettura del presente: riscoprire la sua testimonianza umana ed ecclesiale, in una realtà ed in un periodo complessi come quelli del Giappone negli anni centrali del secolo scorso, aiuterà senz’altro ad aprire una finestra sull’oggi di una terra che riveste un ruolo fondamentale nel panorama economico e politico mondiale. Aprendo la strada, idealmente, alla visita che Papa Francesco compirà in novembre nel Paese dell’origine del sole.