Un dono che si protrae da 60 anni

Un piccolo volume dai grandi valori. Questo è molto altro ancora è il libretto curato da Ferruccio Tassin che racconta i sessant’anni della sezione di Palmanova Visco dell’Associazione Friulana Donatori Sangue.Condizione singolare quella di questa sezione di donatori di sangue in cui sono unite due realtà diverse, la città di Palmanova, con Jalmicco e Sottoselva, e la piccola Visco, con dinamiche e storie diverse (veneta e italiana la città stellata, austriaca la piccola borgata) e pure arcidiocesi distinte, ma unite da quel grande messaggio di solidarietà umana che è la donazione del sangue.Donazione di sangue rappresentata dal Pellicano, uno degli attributi dati a Gesù Cristo, come specificata in un capitolo del volume. L’origine di tale simbolo è legata ad una antica leggenda che voleva questo uccello nutrire la prole con la propria carne e il proprio sangue. In epoca medievale il pellicano divenne simbolo dell’abnegazione e del sacrificio genitoriali e allegoria del supremo sacrificio di Cristo, fonte di vita per l’umanità. Per questo San Tommaso d’Aquino compose un inno eucaristico, noto come Adoro Te devote, in cui si legge “Oh pio Pellicano, Signore Gesù, Purifica me, immondo, col Tuo sangue, Del quale una sola goccia può salvare Il mondo intero da ogni peccato.”Il testo, arricchito da un discreto apparato iconografico e chiuso da una preziosa galleria per immagini della storia della sezione, si sviluppa con brevi e significativi capitoletti di un paio di pagine ciascuno, adatti al lettore moderno, sintetici ed efficaci al tempo stesso per attirare l’attenzione e raccontare storie di vita sezionale e non solo.Il volume, realizzato anche grazie al sostegno della Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia, è impreziosito dalla immagine di copertina realizzata dall’artista di Ruda Evaristo Cian che racconta, a matita e pastello di cera, passato e futuro: il passato viene rappresentato da un gelso sullo sfondo, che simboleggia lavoro e fatica, mentre il presente e il futuro, raffigurato in primo piano, da un bambino dallo sguardo sognante.