I 150 anni della “Verdi”

Va verso la conclusione il progetto della Società filarmonica “G.Verdi di Ronchi” per celebrare i 150 anni dalla costituzione: un vero e proprio  itinerario di proposte che troverà conclusione domenica 8 dicembre con “150 Natali”. Il progetto ha impegnato la società (scuola di musica, banda e corale mista) in una serie di appuntamenti “Verde d’estate”, “Marciando sotto le stelle”, “Solisti di confine”, “Il suono dell’amicizia”, “Kaleidosvocals”, e appunto “Voci dal nord” che è stato ospitato nella chiesa di S.Lorenzo a Ronchi e che ha avuto come protagonista il coro “16Stemmer” proveniente da Bergen (Norvegia).L’amicizia fra cori e coristi fa miracoli e così attraverso i rapporti con alcuni coristi – facenti parte di una formazione corale (Sancta Sunniva Kammerkor) che aveva partecipato anche al Concorso Seghizzi e si erano esibiti a Ronchi – e coristi ronchesi.Il prestigioso gruppo, nel programma di una tournè europea, ha fatto tappa volentieri a Ronchi e si è esibito con un interessantissimo repertorio che ha suscitato interesse e partecipazione del numeroso e partecipe pubblico raccolto nella chiesa di san Lorenzo.Intenso il programma della corale norvegese (intervallata da tre pezzi del coro misto ronchese) che ha proposto un ricco programma di brani musicali che spaziavano nel secolo ventesimo. Un programma impegnativo che il gruppo formato da giovani coristi legati al duomo della città di Bergen diretti dal maestro Tore Kloster – cantante e direttore di orchestra con studi a Londra oltre che nella città di origine-  ha eseguito con intensa partecipazione e gioiosa esecuzione. Obiettivo artistico del gruppo è quello di creare una fusione di voci bilanciata da colori che vanno dai bassi profondi agli audaci tenori, dai caldi contralti ai dolci mezzosoprani e soprani intensi e brillanti.L’esecuzione che attraverso la decisa cernita di brani e di stili, oltre che di linguaggi, si presenta con una attenta valorizzazione delle capacità canore dei protagonisti (tutti solisti compreso il direttore) e, allo stesso tempo, offrono al pubblico l’occasione di una intensa meditazione che diventa anche contemplazione. Al punto da superare ogni inutile divisione tra canto sacro e non, per essere solo un gradevolissimo momento arte che tutto fonde e propone. Insieme delle due corali hanno concluso il concerto eseguendo il noto brano del Nabucco che esalta l’unione degli spiriti e anche la bellezza della diversità.