Giulio continua a camminare con noi
29 Gennaio 2020
Giulio continua a camminare con noi. La memoria non è star fermi nel passato, ma muoversi nel presente dando concretezza agli stessi valori. Sono riflessioni suscitate dagli interventi di don Luigi Fontanot e di Paola Deffendi la sera del 25 gennaio, in cui migliaia di persone si sono ritrovate a Fiumicello Villa Vicentina per riaffermare con un piccolo lume in mano la richiesta di verità per Giulio Regeni. In altre cento piazze d’Italia quella sera è riecheggiata forte la stessa richiesta. Memoria, quindi, non un semplice ricordo di Giulio, che la comunità cristiana di Fiumicello Villa Vicentina rivivrà la sera dell’otto febbraio alle 19 nella chiesa di San Valentino, facendo memoria del gesto più grande di Gesù, il dono di se stesso per la vita del mondo. Testimonianza di una fede che crede nella vita presente anche di Giulio, che continua a ’fare cose’ attraverso chi, credente o non credente, si muove nel mondo con gli stessi ideali. Chi ha percorso, la sera del 25 gennaio, le strade di Fiumicello Villa Vicentina seguendo le riflessioni sui ’diritti’ proposte dai ragazzi del Governo dei Giovani del Comune della Bassa friulana; chi ha letto la parola ’verità’ scritta dalle candeline sul pavimento del piazzale dei tigli; chi ha alzato la candela ’gialla’ alle 19.41, ha chiesto ’verità per Giulio’ perché turbato e commosso davanti alla sua tremenda morte e perchè tale scempio non continui a ripetersi su altre persone. La ’memoria’ della società civile in sala Bison ha detto grazie a quanti continuano a credere nella necessità di verità e giustizia; ha registrato il concreto rifiuto della collaborazione da parte delle autorità egiziane; ha preso atto che quattro governi del nostro Paese non hanno ottenuto altro che parole dal governo egiziano; ha registrato il fallimento della ’missione’ asseritamente affidata nell’agosto 1917 all’ambasciatore italiano nuovamente inviato al Cairo; ha sottolineato che dietro alle parole che chiedevano all’Egitto verità per Giulio correvano i fatti concreti degli affari economici; ha ritenuto di dover chiedere con forza al governo il richiamo dell’ambasciatore dal Cairo e alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni di lavorare con attenzione perchè “se non funziona può anche fare male”; ha chiesto alla politica di aiutare la Procura di Roma che ha dimostrato di saper agire identificando un gruppo di indagati per la morte del ventottenne ricercatore friulano e che continua a chiedere con le sue rogatorie la collaborazione della Procura egiziana. Concetti che sono stati espressi negli interventi dei genitori di Giulio, Paola e Claudio, del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Beppe Giulietti, del giornalista e scrittore Roberto Saviano (intervenuto in video), dell’avvocato della famiglia Alessandra Ballerini. Solidali, con diversi accenti per i diversi ruoli, i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco Laura Sgubin, il presidente della ’Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni’ Erasmo Palazzotto, il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Intanto, Giulio continua a ’fare cose’: nella serata del 25 gennaio lo si è sentito negli interventi dei ragazzi del Governo dei Giovani che hanno portato a riflettere sulla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo; della presidente di ’Voci di donne’ Michela Vanni che ha annunciato l’avvio del cantiere per la costruzione delle panchine gialle, ’luogo di incontro’ in memoria di Giulio; nell’intervento e nelle canzoni del cantautore Vinicio Caposela; nella lettura dei brani del libro scritto dai genitori di Giulio e dedicato a sua sorella Irene; nelle canzoni proposte da due studenti del Collegio del Mondo Unito di Duino; nel filmato di RepTV che ha documentato il percorso del simpatico Pif mentre riporta a casa da Cambridge la bicicletta di Giulio: non fa commenti, ma fa capire molte cose. Guardando a quella bicicletta una collega giornalista, Marina Tuni, ha twittato: “la #veritàpergiulioregeni arriverà pedalando…sempre in salita, con lentezza, ma arriverà”.
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