Aquileia: patrimonio da affidare alle future generazioni
6 Febbraio 2020
Alla presentazione al pubblico del completamento del restauro della Cripta degli Affreschi della Basilica Patriarcale di Aquileia, che si è tenuta sabato 1^ febbraio presso la Sala Romana (Piazza Capitolo), auditorium gremito, con un’alta partecipazione di esponenti della Regione, ringraziamenti a profusione e grande soddisfazione per il risultato ottenuto attraverso la proficua e fattiva sinergia tra tutti i soggetti coinvolti. Il restauro delle Cripta è iniziato nel 2015 su progetto autorizzato dalla Soprintendenza ABAP del Friuli Venezia Giulia, con la direzione tecnica del MIBACT e si è concluso nel 2019. I lavori sono stati suddivisi in tre lotti: primo lotto 2015-2016, secondo lotto 2016-2017, terzo lotto prima fase 2017-2018 e terzo lotto seconda fase 2019, tutti eseguiti dalla società Opera Est conservazione e restauro di Trieste con un costo di 131 mila euro, coperto da finanziamento da Fondazione Friuli, Fondazione CariGo e Fondazione CRTrieste.Ad aprire la cerimonia, il Direttore della Fondazione So.Co.Ba – Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia, Alberto Bergamin, che ha espresso piena riconoscenza alle Fondazioni bancarie regionali, rappresentate in sala da Giuseppe Morandini (Presidente Fondazione Friuli), Roberta Demartin (Presidente Fondazione CariGo) e Paolo Santangelo (Segretario Generale Fondazione CRTrieste) per il sostegno garantito e ha sottolineato l’importanza della collaborazione fattiva tra istituzioni, forze sociali e terzo settore, che deve continuare. “È un tassello del nostro dovere in questo momento storico – ha dichiarato Bergamin – il lavoro è stato lungo, particolarmente complesso e impegnativo – da cinquant’anni non si metteva mano alla Cripta ed era indispensabile provvedere – ma altrettanto gratificante quando si arriva al momento conclusivo.”A seguire è intervenuto Mons. Armando Zorzin, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Gorizia, per il quale Aquileia è stata in grado di creare “quei ponti e quei dialoghi che può assicurarle un futuro” e secondo cui la sfida è “raccogliere il patrimonio e affidarlo alle future generazioni con alta umanità, scienza, coscienza e amorevolezza.”Per il Sindaco Emanuele Zorino, è importante constatare il fatto che ci si renda conto dell’importanza di Aquileia all’interno del panorama europeo sia dal punto di vista artistico sia spirituale: “Aquileia è una città viva che cammina su un’eredità culturale e la sfida del domani è restituire alla città la sua centralità con la collaborazione del Consiglio Regionale.” Così l’Assessore Regionale alla cultura Tiziana Gibelli: “Aquileia deve diventare il principale polo attrattivo del Friuli Venezia Giulia: è l’obiettivo che la Regione persegue. Una volta concretizzato, porterà beneficio a tutte le altre località della regione che potranno godere di un fortissimo traino turistico, contribuendo ad accrescere il nostro Prodotto interno lordo e le opportunità di lavoro soprattutto per i tanti giovani che studiano con passione per conservare e promuovere l’inestimabile patrimonio storico artistico aquileiese”. Gibelli ha inoltre ribadito le opportunità offerte dallo strumento dell’Art bonus “per potere continuare a valorizzare al meglio il grande patrimonio culturale di cui disponiamo, volano economico indispensabile.”A nome delle tre Fondazioni bancarie regionali ha parlato il Presidente ACRI Francesco Profumo, che si è detto “colpito favorevolmente dalla capacità di lavorare assieme, a dimostrazione della capacità delle Fondazioni di catalizzare”. Il restauro testimonia “quanto la cultura deve fare parte della società, nonostante le difficoltà”. Alle risorse deve essere accompagnato un progetto, che nel caso del restauro “è evidente e i cui risultati sono sotto gli occhi: la Basilica rappresenterà un elemento di trasmissione di ciò che è stato nel passato e quello che potrà essere.”La direttrice tecnica dei restauri per conto della Soprintendenza, Elisabetta Francescutti, dopo aver precisato i principi base del metodo (riconoscibilità, reversibilità, compatibilità e applicazione del minimo intervento), ha sottolineato che la necessità di intervenire sugli affreschi della cripta era stata evidente fin dal rilievo dello stato di conservazione della pellicola pittorica dei dipinti, che aveva mostrato sollevamenti e difetti di adesione sulle superfici delle volte, anche a causa dell’alta percentuale di umidità della cripta e delle resine sintetiche stese sulla superficie nel corso di precedenti interventi. Le tecniche esecutive sono state successivamente illustrate da Claudia Ragazzoni, titolare di Opera Est, che ha sottolineato come per il rafforzamento degli intonaci e la stuccatura di crepe e lacune siano stati impiegati calci e sabbie naturali e come il restauro pittorico sia stato effettuato mediante velatura sulle abrasioni e ricostruzione riconoscibile sulle mancanze più estese impiegando colori ad acquerello.La cerimonia si è conclusa con la visita guidata alla cripta, la cui struttura architettonica risale al IX secolo, mentre il ciclo di affreschi è della seconda metà del XII. Sulla volta appaiono diciannove scene con le storie di Ermacora che raccontano le origini del cristianesimo ad Aquileia: secondo la tradizione San Pietro inviò San Marco a evangelizzare Aquileia, capitale della Decima Regione Augustea, la Venetia et Histria. Nelle quattro lunette sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la morte di Maria; nei pennacchi figure di santi; nella volta centrale la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli evangelisti e Cristo in trono fra gli angeli.
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