La figura e l’opera di Pietro Poclen rivivono nelle foto

Chi non si ricorda di Piero Poclen? Le persone nate dagli anni ’40 ai ’70 certamente lo ricordano come guardia comunale, ma soprattutto per quanto è riuscito a costruire a Monfalcone nel campo della musica: sia come canto corale che come strumentale. Nel ventennale dalla sua scomparsa l’Associazione Monfalconese di Mutuo Soccorso ha deciso di ricordarlo organizzando una mostra fotografica dedicata interamente al grande maestro. La mostra sarà inaugurata il 7 marzo alle ore 18 nella sala espositiva della Mutuo Soccorso in via Barbarigo 26 e sarà aperta fino al 19 marzo, dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 20. Il maestro Piero Poclen era nato il 20 febbraio 1932 a Sko?je (Albaro Vescovà) una piccola frazione della città di Muggia, e dopo pochi anni la sua famiglia per motivi di lavoro si era trasferita a Monfalcone. Pietro frequentò la scuola elementare “Duca d’Aosta” e poi l’allora scuola di Avviamento Industriale. La passione per la musica incominciò a manifestarsi già in quegli anni, stimolata anche dalla vicinanza di casa con una famiglia di musicisti. A guerra finita Piero e i suoi amici iniziarono a frequentare l’Oratorio San Michele, fondato da don Fanin e allora guidato da don Pino Deluisa. È qui che Piero impara a suonare i primi strumenti: il pianoforte e l’organo, entrando poi nella banda dell’Oratorio come basso tuba e nel coro della Cattedrale come baritono, e frequentando attivamente anche la Filodrammatica con indiscutibile talento teatrale. Nel 1955 viene assunto come guardia comunale e sarà conosciuto come “vigile severo” pur guadagnandosi la stima e simpatia di tutti. Nel 1959 sposa Irene Bidoli con la quale forma una bella e numerosa famiglia, negli anni nasceranno sei figli, e quello per Pietro è un anno importante anche per altri motivi: si iscrive alla scuola di canto privata del baritono Vittorio Bevilacqua dove ha occasione di imparare e amare le tecniche del bel canto, creandosi un repertorio da basso-baritono comico che lo porterà a partecipare a diversi concerti e concorsi. Vince inoltre una borsa di studio per apprendere la Direzione Corale presso il “Conservatorio Giuseppe Tartini” di Trieste, presso il quale frequenta corsi di armonia e contrappunto, storia della musica, composizione e direzione, completando così la sua formazione, sia per quanto riguarda il canto solista che la direzione. Continua così a conciliare con impegno il suo lavoro, che gli permette di mantenere la famiglia, e lo studio per acquisire una solida preparazione artistica.  Nel 1965, su indicazione di don Pino Deluisa viene nominato direttore della Banda dell’Oratorio e del coro del duomo che poi si chiamerà “Corale San Ambrogio”. Inizia un’attività frenetica all’insegna di studio, insegnamento, direzione e formazione di nuove leve. Alla fine degli anni ’60, per problemi di salute cambiano le sue mansioni e passa da vigile urbano all’Ufficio Annonario, dove rimane fino al momento del suo pensionamento. Nel 1971 fonda la “Schola Cantorum” attività dedicata ai bambini affinché essi imparino a crescere, conoscendo e divertendosi attraverso la musica, con sua grande soddisfazione molti dei suoi allievi in seguito intraprendono importanti carriere musicali. Anni ricchi di soddisfazioni per i suoi gruppi e sue personali, diventato ormai un personaggio simbolo di Monfalcone nel 1978 venne nominato Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Nel 1985 ad un concerto della “Corale Sant’Ambrogio” incontra David B. Sutli?e, direttore del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino, che gli propone di dirigere il coro del collegio dando inizio così ad un’altra splendida avventura, diventando straordinario punto d’incontro fra i giovani di culture anche molto diverse fra di loro. Nel 1997 sempre per meriti artistici gli viene assegnato il premio rotariano “Paul Harris Fellow” e nello stesso anno fonda il coro dell’Università della Terza Età di Monfalcone, altri impegni e attività ricche di riconoscimenti, condividendo le gioie della musica con i suoi allievi e i moltissimi estimatori, fino al momento della sua morte nel 2001 dopo una breve malattia lasciando in tutti quanti lo hanno conosciuto un indimenticabile ricordo.