Mercato del giovedì: riapertura “ridotta”
18 Maggio 2020
Si sa, l’emergenza coronavirus ha apportato degli stravolgimenti nella nostra vita quotidiana che non si sono ancora conclusi. Tra i tanti tasselli che ci stanno portando a una graduale normalità in questa Fase 2, anche il mercato che il giovedì si tiene tradizionalmente a Cervignano del Friuli. Si tratta di far ripartire non soltanto un concetto legato al commercio ambulante, ma soprattutto di un’identità legata alla comunità di Cervignano. In quest’ottica, dopo circa due mesi di stop imposto dai decreti governativi e regionali, ha riaperto i battenti il mercato, che si è svolto nella sua tradizionale sede di piazza Indipendenza. Va precisato che già diverse altre amministrazioni comunali limitrofe avevano deciso per la riapertura dei loro mercati per la fine del mese di maggio, ma a Cervignano, le bancarelle sono riapparse nell’anello della piazza già da questo giovedì. Il loro numero, però, è stato decisamente minore rispetto ai numeri che contava il mercato nel recente passato; in particolare sono passate da settanta a sole 26. Anche i generi sono diminuiti all’essenziale, come i generi alimentari da asporto, i fiori, le piante e l’abbigliamento per bambini. Per far fronte alle misure di sicurezza antivirus è stato creato un unico varco di entrata e di uscita, costantemente sorvegliato per monitorare il numero di persone e un’unica di possibilità di direzione per compiere un giro all’interno della piazza. Si poteva entrare dal mercato da via Mazzini, che consentiva un accesso rapido e di interconnessione con la principale arteria cittadina, via Roma. Entrando si poteva seguire il senso che guarda verso via Marcuzzi, seguendo il flusso delle persone, ovviamente rispettando le misure di distanza di un metro, tanto interpersonale quanto all’ambulante della bancarella. Un’altra precauzione è stata l’uso obbligatorio di guanti e mascherine. All’interno della piazza vi erano volontari addetti e preposti per evitare il formarsi di possibili assembramenti. L’opera di monitoraggio è stata accompagnata da quella della polizia municipale, della Protezione civile del Comune, dell’Associazione nazionale carabinieri, della Protezione Anc e dall’Unsi, l’Unione dei Sottoufficiali.
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