Attivo anche a Cervignano l’Emporio della Solidarietà

È pronto per diventare realtà il nuovo Emporio della Solidarietà di Cervignano del Friuli. Con la firma dei protocolli d’intesa, siglata negli scorsi giorni al Palazzo comunale della cittadina, è stato completato ufficialmente l’iter che porterà all’apertura – probabilmente solo tra qualche settimana – della struttura, la quarta sul territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia e la prima in provincia di Udine.Firmatari dei protocolli, l’Arcidiocesi di Gorizia che, tramite il ramo “Carità diocesana di Gorizia onlus”, sarà il titolare legale dell’Emporio di Cervignano e si impegnerà a coprire con proprie risorse tutte le spese di gestione che non sono coperte dagli altri enti promotori; il Comune di Cervignano del Friuli, compartecipante con un contributo annuale alle spese di gestione e che si impegna a condividere il progetto inserendolo anche all’interno del “Tavolo della povertà”; il Credito cooperativo Friuli Sc – Credifriuli che si impegna a sostenere, per l’annualità 2020, l’attività dell’Emporio con un contributo economico, promuovendo assieme agli altri enti il progetto e testimoniando lo stretto legame con il territorio, nonché la vicinanza a sostegno delle esigenze delle comunità.Come ha affermato il sindaco di Cervignano del Friuli, Gianluigi Savino, “questo è il tratto finale di un bel percorso, iniziato circa un anno fa, quando venne fatto un primo punto della situazione cittadina. Vista la crescente richiesta di aiuto da parte di alcune delle famiglie del territorio e consapevoli dei buoni risultati in termini di sostegno che gli Empori della Solidarietà diocesani stavano e stanno avendo nelle altre realtà, abbiamo pensato che sarebbe stato bello condividere anche nella nostra città quest’esperienza, che viene proprio ora ad inserirsi in un momento particolare come quello che stiamo vivendo. Siamo davvero felici di arrivare a questa firma e aprirci a questa possibilità che l’Arcidiocesi di Gorizia, il vescovo Redaelli e la parrocchia ci stanno donando”.La struttura, che sarà aperta in via Trieste 17, è già svuotata e necessita ora solamente di alcuni interventi di sistemazione. “Quella dell’Emporio della Solidarietà è una “sensibilità” che non rimane solo teorica ma diventa concreta – ha commentato l’arcivescovo Carlo -. Grazie a questi tipi di struttura si può offrire un servizio molto strutturato al volontariato, andando quindi ad offrire all’utenza un servizio ancora maggiore e più dettagliato. L’auspicio poi, quando parliamo di “Opere Segno”, com’è appunto la rete degli Empori, è che possano iniziative di questo tipo essere un richiamo per andare a creare, inventare, qualcosa d’altro, forme nuove di sostegno; che si possa sfruttare il “genio” per dare una mano”.La necessità di strutture come gli Empori della Solidarietà nasce infatti da un’attenta osservazione delle necessità di chi chiede aiuto, che ha portato negli anni a passare dalla “borsa della spesa”, spesso vissuta come un puro assistenzialismo, alla rete degli Empori, dove assistente e assistito creano una “squadra” che lavora insieme per trovare una soluzione alla situazione di difficoltà vissuta. Il concetto è stato richiamato dal direttore della Caritas diocesana di Gorizia, diacono Renato Nucera, che ha ricordato come “alcune persone sono restie a chiedere aiuto, perché si sentono a disagio. Accedere a un negozio, avere la possibilità di scegliere in autonomia la propria spesa, è un processo molto più naturale, è un modo di aiutare diverso rispetto ad un tempo”.

Analisi dei bisogniCome detto in precedenza, l’iniziativa nasce dopo una riflessione tra la Parrocchia di San Michele di Cervignano del Friuli, la Caritas diocesana di Gorizia e il Comune, come risposta concreta a sostegno delle famiglie, scivolate nella povertà e nel disagio sociale anche a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al virus Covid – 19. Nei mesi successivi all’inizio della pandemia la Caritas parrocchiale di Cervignano ha infatti già rilevato un incremento sensibile delle famiglie che si sono rivolte ai suoi servizi. In particolare i nuclei familiari che si sono avvalse della distribuzione di alimenti a febbraio 2020, prima dell’inizio della crisi dovuta all’epidemia, erano 47, cresciuti a 56 in marzo, a 63 ad aprile, a maggio 64 e a giugno 68. Calcolando invece le spese erogate dalla Caritas di Cervignano, questa ha rilevato 188 borse della spesa a febbraio, che sono salite a 256 a maggio, per arrivare a ben 272 a giugno. Il Centro di Ascolto della Caritas parrocchiale di Cervignano ha, invece, effettuato 10 colloqui a febbraio, 15 nel mese di marzo, 47 ad aprile, 58 a maggio e 48 nel mese di giugno. Si nota, quindi, una crescita costante dell’impegno dei volontari del Centro di Ascolto nei mesi appena successivi all’inizio della crisi economica e sociale.I Sevizi Sociali, come la Caritas parrocchiale, hanno registrato nei mesi successivi alla crisi epidemica un incremento del numero dei nuclei familiari presi a carico. In particolare nel primo semestre 2019 l’Ambito Territoriale Agro – Aquileiese ha erogato contributi a 107 famiglie per un importo di 107.045 euro; nello stesso periodo del 2020 i nuclei familiari beneficiari di contributi economici sono saliti a 169 con un importo totale di spesa di 203.972 euro. I residenti nel solo Comune di Cervignano che hanno beneficiato di contributi economici erogati dai Servizi Sociali nel primo semestre 2019 sono stati 32, passati a 44 nel primo semestre 2020. La somma dei contributi è passata da 38.318 euro a 44.846 euro.Un altro dato che registra in modo particolare l’impatto della crisi economica sono il numero di nuclei familiari che hanno beneficiato dei buoni spesa messi in campo dal Governo all’inizio del lockdown: 952 famiglie nel territorio dell’Ambito Territoriale, per un valore di 190.534 euro, nel singolo Comune di Cervignano per un valore di 69.914 euro.