Un busto di Ascoli nella sede della Filologica
2 Novembre 2020
Una mostra che introduce alla scoperta degli atlanti linguistici, importanti strumenti di conoscenza del complesso mosaico delle nostre parlate, è stata allestita in queste settimane Casa Ascoli, sede della Società Filologica Friulana a Gorizia in via Ascoli 1: Peraulis dongje il fogolâr. Piccolo Atlante Linguistico Friulano, curata da Gianfranco Ellero. Lo studio della lingua friulana e della pluralità delle sue varietà costituisce uno dei fondamentali impegni che la Società Filologica Friulana si è assunta negli anni e numerosi sono stati i progetti che hanno promosso l’attività di raccolta del patrimonio di cultura, saperi, tradizioni e memorie della nostra gente.Un’occasione per riscoprire questi strumenti di conoscenza è stata data dalla mostra e dal relativo catalogo omaggio alla capacità, alla tenacia e all’intelligenza dei ricercatori che hanno saputo indagare, sul territorio, i tesori che si nascondono nelle parole, un tempo trasmesse dongje il fogolâr, il luogo più importante della casa. La Società Filologica sostiene e collabora convintamente anche alle imprese di geolinguistica dell’Atlante linguistico italiano (ALI), un monumento ai dialetti della nostra penisola che ha avuto come protagonista negli anni Trenta Ugo Pellis, e del più recente Atlante storico linguistico etnografico friulano (ASLEF), primo atlante linguistico regionale d’Italia, condotto da Giovan Battista Pellegrini. Ad impreziosire ulteriormente i rinnovati spazi di casa Ascoli è ora anche il busto di Graziadio Isaia Ascoli, già visibile presso la Biblioteca Statale Isontina. L’opera, in gesso dipinto e datata 1929, è stata realizzata dallo scultore Alfonso Canciani, studio per il busto in bronzo presente presso i Giardini di Corso Verdi. Verosimilmente, l’arrivo del busto nella sede della biblioteca goriziana risale ai primi anni della riapertura sotto il Regno d’Italia. La nuova collocazione è stata resa possibile da un accordo di comodato gratuito tra la Biblioteca Isontina e la Società Filologica Friulana. “Il trasferimento del busto – spiega il direttore della Bsi, Marco Menato – è stato fatto soprattutto al fine della sua valorizzazione e Casa Ascoli, ora sede della Filologica, che fu fondata a Gorizia nel 1919, mi pare sia la scelta più indicata”.
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