Fedeli del Decanato in preghiera dinanzi a Rosa Mistica
7 Gennaio 2021
L’Ottavario di Rosa Mistica, che si celebra nel santuario ogni anno nel mese di gennaio, vuole ricordare il fatto miracoloso avvenuto il 15 gennaio 1737, testimoniato e documentato dalle autorità religiose e civili del tempo. Quel giorno nella chiesuola delle Consorelle della dottrina e della carità cristiana, congregazione fondata nel 1714 dalla cormonese Orsola de Grotta, le fanciulle più mattiniere stavano recitando l’Ave Maria davanti alla Madonnina, così come facevano ogni giorno prima delle lezioni.Una di loro improvvisamente disse: “Suor Giulia venga a vedere”. La maestra arrivò e vide anche lei che dal braccio destro della mano della Madonna uscivano fitte gocce di sudore, che avevano bagnato il velo e il vestito.La cronaca di quel tempo annota che a vedere quanto era successo giunsero il cappellano don Valentino Tomaio, monsignor Sertorio del Mestri arcidiacono di Gorizia, superiore delle Consorelle e allora massima autorità ecclesiastica a Gorizia. Con lui vennero amici, nobiluomini goriziani, compreso il generale Conte Lanthieri.Venne tanta gente, frati cappuccini e domenicani, clero secolare e un’infinità di popolo: tutti videro il prodigioso sudore. Il fenomeno durò fino al primo febbraio.A un padre domenicano del locale convento fu affidato l’incarico di raccogliere i goccioloni di sudore in candidi lini da poi conservare come reliquie.Una commissione di esperti, dopo aver studiato il fenomeno dovette ammetterne l’origine soprannaturale.Successivamente si ebbero le prove del “miracolo”. Leonardo Cochar, di 79 anni storpio lasciò ai piedi della Vergine le sue stampelle. Seguirono altre guarigioni prodigiose, registrate scrupolosamente dalle Sorelle e dai sacerdoti, dopo accurate testimonianze rese sotto giuramento.Tutto sotto la vigilanza di monsignor del Mestri.Nella memoria storica si legge: “Donna liberata da tentazioni gagliarde; un suo figliuolo discolo rimesso sulla strada della salute; donna liberata da ulcere che incancrenivano; storpio delle gambe e dei piedi risanato subitamente; incapace di muoversi per caduta mortale risanato; vista perduta recuperata; fanciulla mutola e zoppa sanata; giovane pazzo rimesso in cervello; signora liberata da intollerabili dolori (pochi minuti dopo essersi applicata una particella del lino imbevuto del prodigioso sudore)”. E così via.Il 21 marzo 1737, sempre nella “Casa di carità”, la Madonnina, avvolta da una luce vividissima, per tre volte sorrise e mosse gli occhi pieni di dolcezza verso la piccola Mariannina Cipriani di nove anni, in preghiera.A questo miracolo della Vergine, seguirono tanti altri a beneficio di persone, soprattutto ammalati, e ci fu un accorrere da ogni parte per invocare tante grazie. Questi fatti prodigiosi, così come anni prima quello del Cristo della Subida non furono mai riconosciuti dalla Chiesa, ma attirarono molta gente e pellegrini dai paesi vicini e lontani che si fermavano a pregare dinanzi all’immagine mariana.La devozione a Rosa Mistica, di cui quest’anno ricorre il 90° dell’incoronazione avvenuta il 20 settembre 1931, fu ripresa dalle Suore della Provvidenza che, giunte a Cormons nel 1866, proseguendo quel culto i9nziato dalle Consorelle della Carità, il cui convento fu soppresso nel 1812 da Napoleone.La Madre generale delle Suore della Provvidenza Cecilia Piacentini notò il culto alla Madonna si era affievolito negli anni e in particolare ci si accorse che non veniva più ricordato l’anniversario del prodigioso sudore.Furono le suore della comunità di Pergine il 15 gennaio 1885, in forma privata, a celebrarono la prima festa di Rosa Mistica. Madre Piacentini dispose che dall’anno seguente la festa venisse estesa a tutta la congregazione e fosse preceduta da una novena.Nel 1887 il 150° anniversario del prodigioso sudore venne celebrato con una processione per le vie del paese, ma solamente nel 1890 giunse l’autorizzazione da parte della Curia a celebrare pubblicamente la festa di Rosa Mistica.Per un voto particolare – la superiore della casa suor Giuseppina Doljak ottenne una guarigione miracolosa per intercessione di Rosa Mistica – madre Cecilia fece precedere la festa con un triduo di preghiere che alla fine della prima guerra mondiale divenne un Ottavario anche per ringraziare della protezione avvenuta, tradizione rimandatasi fino ai nostri giorni e che vede la partecipazione di tutte le comunità parrocchiali del decanato di Cormons._____________________________________________________________________________
Domenica 10 gennaio l’apertura dell’Ottavario avverrà nel santuario di Rosa Mistica con la celebrazione della Messa alle 18.30 preceduta alle 18 dalla recita del Rosario.
Da lunedì 11 e fino a venerdì 15 ogni giorno nel santuario di Rosa Mistica saranno celebrate due messe: la prima alle 9 preceduta alle 8.30 dal Rosario e la seconda alle 18.30 con la partecipazione dei fedeli delle parrocchie del Decanato di Cormons – Gradisca.Per partecipare a questa ultima Messa è necessario avere il pass che sarà rilasciato dalle singole parrocchie partecipanti al pellegrinaggio.
Sabato 16 gennaio, con il permesso delle Suore della Provvidenza, la statua di Rosa Mistica verrà portata in forma privata nel Duomo di Sant’Adalberto, dove verrà vissuta la chiusura dell’Ottavario.Sabato il Duomo sarà aperto alle 12 con la recita del Rosario (Misteri gaudiosi); seguirà la preghiera personale e silenziosa.Alle 15 una seconda recita del Rosario (Misteri luminosi). Alle 15.30 celebrazione della Messa seguita dalla preghiera personale e silenziosa.Alle 18 recita del Rosario (Misteri dolorosi).Alle 18.30 celebrazione della Messa solenne che sarà presieduta dall’arcivescovo Carlo Redaelli seguita dalla preghiera personale e silenziosa e poi dalla recita del Rosario.Alle 21.30 chiusura del Duomo.
Domenica 17 gennaio. Alle 7 apertura del Duomo. È prevista la celebrazione di tre Messe: alle 7.30, alle 9 e alle 10.30.Alle 12 ci sarà la preghiera dell’Angelus e la chiusura dell’Ottavario di Rosa Mistica.
Vista l’eccezionalità dell’evento domenica 17 verranno sospese tutte le Messe nelle parrocchie della Collaborazione pastorale.
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