Dichiarato per il Duomo l’”interesse culturale”

Ci sono anche il duomo di Gorizia e l’exfabbricato viaggiatori di Strassoldo fra i sette immobili per i quali la scorsa settimana la Commissione regionale per il patrimonio culturale ha espresso “dichiarazione dell’interesse culturale” sottoponendoli ad una particolare tutela conservativa.Nel verbale della Commissione, per quanto riguarda il duomo, viene ricordato che “la storia costruttiva dell’edificio è molto articolata. Le origini si collocano nel medioevo, benché diverse siano le ipotesi sull’esatta datazione e sulla successione cronologica degli edifici dedicati al culto cristiano, anticamente costruiti sul luogo dove oggi sorge la chiesa. Recenti indagini archeologiche hanno rintracciato nella zona la presenza di tombe e altre testimonianze di frequentazioni risalenti addirittura all’età del bronzo. L’impianto planimetrico dell’attuale edificio fu realizzato fra il XV ed il XVI secolo e portò alla progressiva fusione di tre distinti corpi di fabbrica. Alla fine del Seicento, il Secolo d’oro per la città di Gorizia, la chiesa fu interessata da un radicale rinnovamento in stile barocco, sia nell’architettura che negli altari. Successivamente, nel 1751, a seguito della soppressione del Patriarcato di Aquileia, il duomo di Gorizia divenne sede arcivescovile e qui fu portata parte del tesoro aquileiese.L’esterno attuale del duomo deriva dalla campagna di restauri del primo quarto del XX secolo, su progetto di Emilio Karaman, che si concluse nel 1924.Il decreto di tutela ha riconosciuto l’importanza del centro religioso, arricchito di preziose testimonianze storico artistiche nel corso dei secoli, per il suo interesse architettonico e per il riferimento alla storia della città”.Contestualmente è stata prevista una prescrizione di tutela indiretta per “l’area di rispetto del duomo. Il provvedimento è contestuale alla verifica del bene culturale e finalizzata a evitare che sia messa in pericolo l’integrità dell’immobile”.L’ex fabbrica viaggiatori di Strassoldo fu inaugurato il 1° gennaio 1917 in occasione dell’apertura del tratto ferroviario Palmanova-Cervignano. È un classico esempio di stazione secondaria dell’epoca, appartenente alla tipologia delle stazioni di superficie e passante. La facciata e tutte le altre viste laterali dell’edificio sono lineari, con due cornici marcapiano tra i piani, e archetti in laterizio e pietra artificiale sul sommo delle finestre, elementi distributivi e decorativi caratteristici della progettualità seriale a opera dell’Ufficio Tecnico delle FS. L’ex fabbricato viaggiatori non è più destinato a tale utilizzo da anni in quanto la stazione è stata spostata quando è stato realizzato lo scalo di smistamento di Cervignano. Tuttavia rappresenta una importante testimonianza per la storia della regione nella fine del XIX secolo e nella prima metà del XX, con particolare riferimento alle vicende della nascita delle reti ferroviarie nella Bassa friulana che svolsero un ruolo strategico nel periodo compreso tra le due guerre mondiali.