Una testimonianza dall’Egitto

“Lui deve crescere; io, invece, diminuire”; con le parole di san Giovanni Battista, ho iniziato il mio cammino sacerdotale, per ricordarmi sempre che non sono lo sposo, ma l’amico dello sposo, che gli sta accanto e ascolta con gioia al grido dello sposo. La Sua gloria, il Suo onore e la Sua presenza in mezzo alla sua chiesa e al suo popolo devono crescere; le mie, invece, devono diminuire.Sta a lui realizzare il suo progetto di salvezza per l’umanità, e a me sottomettermi alla sua volontà per realizzare il suo progetto di salvezza, non al mio progetto.Adesso sono sacerdote dalla chiesa copta cattolica in Egitto. Sono nato in Egitto nel 1990. Vivevo con la mia famiglia, i miei genitori e due fratelli. Quando ero bambino, frequentavo sempre la chiesa e quando ho compiuto 18 anni, ho iniziato a fare gli esercizi spirituali ogni anno con i gesuiti. Così ho cominciato a prendere coscienza della mia vocazione sacerdotale.Ho studiato ingegneria all’università per 5 anni. Poi ho fatto il servizio militare obbligatorio per un anno. Dopo questo, ho lavorato a Dubai per quasi 2 anni come ingegnere. In tutti questi anni l’idea di diventare prete non mi ha mai lasciato.Poi ho lasciato il mio lavoro per iniziare la mia vita nuova e la formazione sacerdotale nel seminario copto egiziano. Ho fatto due anni di noviziato e due anni di filosofia al Cairo. Poi sono stato scelto dal seminario per ottenere una borsa di studio per 3 anni a Roma e ho fatto la teologia presso la pontificia università Urbaniana. Durante l’estate del 2019, ancora seminarista, sono stato accolto nella Unità Pastorale di Cervignano.Terminati gli studi di teologia, il 27 settembre 2021, sono stato ordinato sacerdote secondo il rito copto con il nome don Youhanna (Giovanni) Per l’imposizione delle mani e la preghiera di S.E. Mons. Kyrillos William Vescovo di Assiut, nella Chiesa copta cattolica della Beata Vergine Maria in Al Wasta di Assiut. Ora con gioia ho cominciato il mio ministero come vice-parroco nella chiesa del Santissimo Cuore di Gesù in Al Qusiya – Assiut.Infine, con un cuore pieno di gratitudine, vorrei ringraziare Dio per la Sua vocazione e amore; la mia famiglia per il suo sostenuto spirituale e materiale; la mia chiesa locale per i suoi sforzi nella mia formazione sacerdotale e la comunità di Cervignano e il Centro missionario, per la vicinanza e amicizia. Come dice sempre papa Francesco: per favore non dimenticarvi di pregare per me.