“Condividi la spesa” per l’Emporio di Monfalcone
18 Novembre 2021
La Pro Loco della città di Staranzano assieme al Circolo locale delle ACLI hanno promosso l’iniziativa “Condividi la spesa”.Dal 22 al 27 novembre dalle 10 alle 12 presso la sede della Pro Loco di Staranzano di piazza Dante Alighieri 26 e presso la sede del Circolo ACLI di Staranzano in via Edmondo De Amicis 10 dalle ore 17 alle 18 si possono donare generi alimentari a lunga scadenza, prodotti per l’igiene personale e per la casa.Tutto quello che viene raccolto dalle donazioni sarà distribuito presso l’Emporio della Solidarietà di Monfalcone alle famiglie in povertà che vi accedono. Oltre alla sede delle ACLI locali e della Pro Loco si può donare direttamente presso alcuni punti vendita presenti nella città, che hanno aderito all’iniziativa. In questi negozi e supermercati si possono trovare dei cestoni dove lasciare la propria donazione.L’iniziativa “Condividi la spesa” ha avuto il sostegno del Comune di Staranzano, della BCC di Staranzano e Villesse e della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.La Caritas diocesana di Gorizia ringrazia di cuore tutti coloro che hanno avuto l’idea di realizzare questo bel progetto di solidarietà e tutti i donatori che vi aderiranno.
Alla vigilia della Giornata mondiale dei Poveri la Chiesa diocesana ha vissuto un momento di spiritualità, incontro e riflessione. Condivise le testimonianze di Fawad, afghano, e di una giovane donna italiana
La sera della viglia della V^ Giornata Mondiale dei Poveri, sabato 13 novembre 2021, si è svolto presso la chiesa dei Cappuccini di Gorizia un momento di spiritualità, in cui si è potuto ascoltare la Parola di Dio, la testimonianza di alcuni nostri fratelli, che hanno vissuto l’esperienza della povertà, e la riflessione dell’Arcivescovo di Gorizia.L’Arcivescovo Carlo, facendo riferimento al Messaggio di Papa Francesco per la Giornata, ha sottolineato che per il Vangelo il contrario di povertà non è ricchezza, ma è condivisione.La fragilità è una caratteristica della condizione umana, ha continuato monsignor Redaelli, e la condivisione è la strada da percorrere per riuscire a convivere con questa fragilità.La condivisione è stato un elemento importante nelle due testimonianze ascoltate durante la serata.La prima riguardava un giovane insegnante afghano, Fawad E Rafi, scrittore di due romanzi che raccontano la sua vita in Afghanistan e il suo viaggio lungo la Rotta Balcanica.Fawad ha sottolineato come la povertà non sia soltanto la mancanza di cibo o di altri beni essenziali per vivere, ma è la disperazione dovuta dal comportamento delle persone senza umanità.Nella sua Madre Patria i terroristi e i signori della guerra hanno prostrato un intero popolo nella povertà e nella paura.Nella sua fuga dall’Afghanistan ha potuto provare la cattiveria di molte persone incontrate nella rotta balcanica.Fawad ha raccontato come tra la gente afghana, che vive in povertà e nell’angoscia di possibili attentati, la condivisione, l’ospitalità e l’aiuto reciproco sono uno stile di vita quotidiano che è essenziale per superare le difficoltà che il popolo afghano deve affrontare ogni giorno.Fawad ha potuto sperimentare nella sua vita la condivisione e l’ospitalità presente anche in Europa.Arrivato in Germania infatti è stato accolto da un programma statale di protezione dei rifugiati. In Italia invece ha potuto conoscere l’accoglienza di una famiglia di Pordenone, che tuttora lo ospita.La seconda testimonianza, ascoltata nel momento di spiritualità della vigilia della Giornata Mondiale dei Poveri, è quella di una giovane donna italiana che vive a Staranzano, che come tante altre persone che si sono rivolte alla rete Caritas nell’Arcidiocesi di Gorizia negli ultimi due anni, si è impoverita a causa della pandemia.A gennaio 2021 infatti si è trovata disoccupata, perché lavorando a termine in una gelateria, a causa delle restrizioni dovuti dall’epidemia, ha visto il suo contratto non rinnovato.Come per Fawad anche questa giovane donna ha potuto sperimentare che in Italia ci sono tante persone di buona volontà disposte a sostenere le persone in difficoltà.Nei momenti di sconforto ha trovato nell’assistente sociale, nei volontari delle Caritas e delle associazioni, non solo un aiuto materiale, ma anche un sostegno psicologico. In quei momenti in cui viveva nella giungla delle preoccupazioni e della depressione queste persone l’hanno aiutata ad aprire una strada tra il groviglio dei suoi problemi.Tra gli aiuti ricevuti ha raccontato come il Fondo Scrosoppi, istituito dall’Arcidiocesi di Gorizia per sostenere le persone impoverite dall’emergenza sanitaria, è stato per lei un aiuto molto importante. Grazie a questo Fondo ha potuto respirare, perché poteva far fronte alle spese quotidiane.L’Arcivescovo Carlo ha ringraziato i tanti volontari della Caritas nelle comunità cristiane della Diocesi per il loro prezioso servizio, auspicando che la testimonianza della carità e la prossimità verso le persone più fragili e in povertà cresca e si moltiplichi in tutte le comunità presenti in Diocesi.
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