Impegnati a camminare insieme per superare ogni campanilismo
11 Gennaio 2022
Particolarmente significativo, quest’anno, il presepe che è stato allestito nella chiesa di Mossa in occasione del S. Natale. L’autrice dell’opera è la mossese Daniela Stern che ha voluto inserire, nella parte posteriore della natività, le tre chiese di Madonnina, Lucinico e Mossa, le cui Parrocchie sono costituite in Unità Pastorale. Oltre alla fedele riproduzione degli edifici, ogni elemento del presepe risulta particolarmente curato dal punto di vista artistico, tanto da creare un paesaggio armonico e ben ordinato. Immediato il messaggio che Daniela ha voluto dare attraverso la sua composizione: alla contemplazione della natività, segue subito l’invito per le tre Parrocchie rappresentate, ma non solo, a camminare insieme, a collaborare, avendo come unica meta il Signore Gesù che a Natale si è fatto uomo per la nostra salvezza. Anche attraverso il presepe, quindi, viene ricordata la finalità dell’Unità Pastorale che dovrebbe aiutarci a superare ogni forma di campanilismo e chiusura per amore di Gesù Cristo e della Chiesa. Nell’omelia della S. Messa della notte di Natale, il parroco, facendo riferimento a questo presepe, ha voluto evidenziare anche altri due messaggi. Guardando al modo in cui sono state posizionate le chiese di Madonnina, Lucinico e Mossa, ossia attorno alla natività, don Moris ha ricordato il compito principale di ogni Comunità Cristiana: rendere presente oggi il Signore in mezzo a noi affinché coloro che lo cercano lo possano trovare. Un invito, pertanto, ad amare la Chiesa; nonostante i suoi limiti, le sue incongruenze e anche i suoi peccati, essa rimane la presenza incontrabile del nostro Signore come Lui stesso ci ha indicato: “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi” (Gv 14, 20). C’è stato anche un secondo messaggio che il parroco ha voluto esprimere. Daniela ha collocato la Sacra Famiglia non al centro o in alto, come di solito avviene per indicare l’aspetto centrale della scena; neanche allo stesso livello delle altre parti, ma nel punto più basso, in una “pianura” circondata dalle tre chiese. E proprio dalle chiese scendono i vari personaggi del presepe: dall’alto scendono verso il basso. Don Moris, allora, ha ricordato che forse è proprio questo il cammino che il Natale ci invita a compiere: un cammino di abbassamento, di umiltà; occorre impegnarsi a scendere dalle vette delle proprie sicurezze, dalle cime dei propri pregiudizi, dalle creste delle nostre idee, del nostro modo di pensare comune, delle nostre chiusure, della nostra prepotenza ed egoismo per poter riconoscere, nel bambino di Betlemme, il nostro Salvatore. Un rinnovato ringraziamento a Daniela per lo splendido e soprattutto simbolico presepe che quest’anno ha realizzato; un invito, infine, a fermarsi in chiesa a Mossa per ammirare la splendida opera artistica e cogliere tutti i messaggi che essa racchiude.
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