Beato chi ascolta la Parola di Dio
19 Gennaio 2022
La scorsa settimana, dopo tanto tempo, ho preso il treno per un viaggio che richiedeva più cambi. In una delle grandi stazioni attraversate, aspettando la coincidenza e dovendo attendere una mezzora, ho visitato una delle librerie presenti. Come in tanti negozi di libri c’era anche lo scaffale che indicava la categoria “Spiritualità” e che aveva almeno cinque ripiani con molti volumi di Osho, di wicca, di magia, di yoga, di testi orientali, di astrologia. Una parte era riservata anche al Corano e alla mistica islamica. Mezzo scaffale era occupato da testi della spiritualità cristiana: qualche collezione di interventi di papa Francesco, due volumi di Vito Mancuso, una recente antologia di Martini, e poi anche una Bibbia che però sembrava piuttosto impolverata. A guardare questa libreria (come tante altre), sembra proprio che la Scrittura sia qualcosa di noioso, che non interessa, che non risponde al bisogno di spiritualità dell’uomo di oggi. Il Concilio Vaticano II aveva dato un forte impulso alla lettura della Bibbia, ma poi un po’ ci siamo abituati, un po’ ci rendiamo conto che approfondire un testo richiede fatica, poco compatibile con i ritmi della comunicazione di oggi, un po’ alcune cose le abbiamo già sentite e vogliamo sentirne di nuove. Per cercare di rinnovare l’interesse per la Scrittura papa Francesco tre anni fa ha istituto per tutta la Chiesa la Domenica della Parola di Dio, fissandola alla III domenica del Tempo Ordinario. Questa data cade sempre nelle vicinanze della giornata per il dialogo tra ebrei e cristiani (17 gennaio) e durante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), sottolineando che condividiamo buona parte della Scrittura sia con gli ebrei che con i fratelli cristiani di altre confessioni e denominazioni. Lo scopo di questa domenica è quello di promuovere “la celebrazione, la riflessione e la divulgazione della Parola di Dio” in modo da non perdere la ricchezza che abbiamo a disposizione. Un po’ come esiste la giornata del Corpus Domini per aiutare a rifocalizzare come l’eucarestia aiuta a costruire la comunità cristiana e ad alimentare la comunione con Dio, così esiste una domenica in cui non dare per scontato di avere il tesoro della Scrittura, in cui rivedere il nostro modo di essere Chiesa e di ascoltare la Parola, in cui valorizzare la gioia dell’ascolto. La frase scelta per quest’anno “Beato chi ascolta la Parola”, ci orienta a pensare alla gioia che deriva dalla possibilità di ascoltare la Parola: l’ascolto della Parola non è qualcosa di noioso e fuori moda, ma è qualcosa che dà gioia. Felice è chi confrontandosi con la Parola scopre che la propria ricerca spirituale non è isolata, ma si inserisce in una storia antica che fa sentire in buona compagnia. Felice è chi ascoltando la Parola si accorge che c’è una profondità e un’altezza del vissuto che dà una prospettiva altra alle relazioni orizzontali. Felice è chi si lascia scaldare il cuore, e si emoziona davanti all’esperienza spirituale di nostri fratelli nella fede sintetizzata nella Scrittura, sapendo che ciò che conta non è il tanto sapere, ma il gustare profondamente. Felice è chi sa apprezzare la poesia, la storia, la saggezza di un popolo lontano e vicino: si trova con la propria umanità potenziata. Felice è chi ogni giorno trova una frase che possa ispirare e possa guidare l’azione. Felice è chi riesce a condividere ciò che si intuisce su Dio, ciò che viene suggerito per la propria vita, a partire dalla lettura della Bibbia. Felice è chi ha dei genitori e dei nonni che raccontano le storie della Bibbia e aiutano così a costruire la propria immaginazione. Felice è chi investe energie e tempo per studiare la Scrittura e aprire così un tesoro per sé e per gli altri. Perché la beatitudine dell’ascolto della Parola si diffonda a molti nella nostra Chiesa vengono dati alcuni suggerimenti alle comunità per la celebrazione della domenica della Parola: – chi fa parte dei gruppi della Parola dia una piccola testimonianza della gioia che c’è nell’ascoltare la Scrittura – vivere nella preghiera la settimana per l’unità dei cristiani, ricordando che la Parola ci unisce agli altri battezzati- Compiere il rito di intronizzazione della Parola di Dio nella messa domenicale principale – Effettuare nel corso della celebrazione una catechesi liturgica che sottolinei alcuni gesti che si compiono per dire l’importanza della Parola di Dio (acclamazione “Parola di Dio” al termine delle letture, alzarsi in piedi per ascoltare il Vangelo, segni di croce prima del Vangelo, incensazione del vangelo, bacio del libro del vangelo, benedizione con l’evangeliario nella celebrazione col vescovo)- consegnare nella celebrazione il testo del Vangelo o la Bibbia ai bambini/ragazzi della catechesi- Preparare dei biglietti con delle frasi della Parola di Dio da consegnare alla fine della celebrazione, magari coinvolgendo i ragazzi che si preparano alla confermazione- Promuovere l’acquisto dei testi della Scrittura – Invitare ad utilizzare il calendario a strappo “Il tempo e la Parola” come strumento per avere ogni giorno una frase della Parola da meditare. La nostra sia una beatitudine condivisa.
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