Il momento buono per benedire e ringraziare

“Questo è il momento buono per benedire e ringraziare” con queste parole di mons. Stefano Russo, segretario generale della CEI, è iniziato l’incontro dei referenti diocesani del Sinodo tenutosi a Roma nei giorni 18 e 19 marzo.Nel ricordare tutte le vittime del Covid e nel pregare per la pace in Ucraina, mons. Russo, con le parole di Don Tonino Bello, ha chiesto che la Pace “sia di casa nei nostri cuori”. Ha ricordato poi a tutti noi che il periodo particolare che stiamo attraversando ci chiede di ascoltare lo Spirito Santo, la forza della Pentecoste, che ci invita a camminare insieme. Fare cose non significa vivere in pienezza la propria vita: ci sentiamo accolti perché ascoltati e il camminare insieme diventa dono di Dio. Ecco questo è un tempo di grazia, una nuova Pentecoste.Alla presenza di 310 delegati sono cominciati i lavori che ci hanno permesso di comprendere meglio come accogliere quanto il popolo di Dio ci comunica alla luce dello Spirito. Come già per i lavori dei vari gruppi sinodali, consigli pastorale, gruppi delle aggregazioni laicali, lasciamo risuonare dentro di noi la voce dello Spirito: quanto rileggiamo le parole scritte è per “trovare le persone” che hanno scritto quelle parole.L’ascolto diventa attendo e rispettoso verso coloro che narrano, anche se la narrazione è su un foglio di carta, sotto forma di un verbale di un consiglio pastorale o come una sintesi di un incontro. E’ sarà importante che l’ascolto sia “ascolto spirituale”.Con i suggerimenti di padre Giacomo Costa, gesuita e consulente della segreteria del Sinodo dei Vescovi, che ci ha guidato nelle due mezze giornate, e ai rimandi dati dalla prof.ssa Giuseppina de Simone e prof. Pierpaolo Trani, e di mons. Valentino Bulgarelli, abbiamo, come detto da padre Costa, “imparato facendo”, perché non vi è uno schema definito che ci indica come accogliere i doni che saremmo chiamati a ricevere, i vostri scritti.Questa fase, che nella nostra diocesi stiamo per intraprendere, man mano che arriveranno le sintesi dalle parrocchie, associazioni, gruppi, richiederà attenzione, per raccogliere i frutti da condividere sia a livello nazionale che locale.Certo, il tempo, e tutti l’abbiamo riconosciuto, ci sembra troppo breve, abbiamo appena imparato un metodo, quello della “conversazione spirituale”, che sta dando frutto: ma dopo questa prima parte che ci unisce al Sinodo mondiale, la Chiesa italiana proseguirà nell’ascolto anche il prossimo anno.L’incontro è stato ricco di spunti, riflessioni, indicazioni da condividere con l’équipe diocesana.Vi ricordiamo di inviare entro il 15 aprile i vostri scritti a sinodo@arcidiocesi.gorizia.it. in modo da poter inviare una bozza di sintesi diocesana entro il 30 aprile.Il cammino sta muovendo i suoi passi.