Vivere “con il cuore diviso a metà”
13 Aprile 2022
Non si arrestano gli arrivi dall’Ucraina presso la Casa della Provvidenza e il Centro Congressi di Chisinau in Moldavia, dove opera suor Rosetta Benedetti insieme alle sue consorelle.”Questa settimana è stata relativamente tranquilla – ha raccontato la religiosa, che abbiamo raggiunto telefonicamente per un aggiornamento – ad ogni modo non siamo mai scese sotto le 90 persone accolte. Tante sono qui da noi ormai da più di un mese, arrivate nei primi giorni di conflitto e rimaste, vuoi perché non hanno nessuno all’estero che le possa accogliere, vuoi perché desiderano rimanere vicine al territorio ucraino, in modo tale da poter rientrare subito, quando la situazione si sarà tranquillizzata, per poter tornare accanto ai loro mariti, compagni, fratelli, famigliari rimasti là a combattere. Il loro unico desiderio è poter tornare presto a casa e ricominciare la vita con la loro famiglia”.Suor Rosetta ha anche raccontato di come purtroppo, giorno dopo giorno, stanchezza e preoccupazione prendano il sopravvento: “si vede anche da come camminano, dal loro modo di porsi, di sorridere, che sono persone ormai sfinite, depresse. Passano i giorni e la situazione per loro è sempre più pesante. Non viene però mai meno la loro gratitudine: proprio negli scorsi giorni in molte si sono offerte per fare dei piccoli servizi alla Casa e al Centro – un modo per tenersi tanto impegnate, quanto per rendersi utili. Noi cerchiamo quanto più possibile di offrire loro un clima che sia sereno, dove possano respirare un senso di tranquillità; trovare una parola buona, un sorriso, un ambiente amichevole, è per loro qualcosa di veramente importante”.Tra le “scene di vita quotidiana” che ci ha riportato suor Rosetta, una ci ha particolarmente colpiti: “in questi giorni, presso la nostra Sala comune, ho osservato una mamma con due bambine, intenta a far fare loro i compiti scolastici. Parlando con lei si è saputo che arrivano da Kyiv e le bambine seguono quotidianamente le lezioni in Didattica a Distanza; la loro maestra non può sapere dove si trovano i bambini collegati alle lezioni, non le è proprio concesso, e a volte la lezione si interrompe bruscamente: significa che stanno suonando gli allarmi anti bombardamento ed è costretta a scappare nei rifugi sotterranei. Questa mamma ha infine detto di avere “il cuore diviso a metà”: da un lato ha le sue bambine qui, in salvo; dall’altro lato suo marito sta combattendo ogni giorno in questa guerra”.Nei prossimi giorni suor Rosetta e le sue due consorelle vivranno una Pasqua davvero speciale: a breve saranno raggiunte dalla loro responsabile provinciale da Belvedere di Tezze, Vicenza, che si fermerà a Chisinau per qualche giorno, quindi tutte insieme si recheranno a Iasi, in Romania, dove festeggeranno la Pasqua con le consorelle che lì operano: “un modo per “ricaricarsi” e tornare ancora più motivate”.
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