Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji
24 Maggio 2022
Se l’esotismo ha sempre esercitato un forte fascino sull’Europa, come testimoniato nel Settecento dal gusto sfrenato per le cosiddette “cineserie”, la passione per l’Oriente e in particolare per il Giappone riesplose prepotentemente dopo il 1854, quando l’ingresso della flotta statunitense del commodoro Perry nella baia di Yokohama impose trattative per l’apertura dei porti giapponesi alle navi occidentali. L’improvviso e massiccio afflusso di opere e merci nipponiche in Occidente, dalle porcellane alle lacche, dalle raffinatissime stampe ai netsuke (i piccoli ciondoli comuni all’abbigliamento tradizionale dell’epoca) provocò una vera e propria ondata di “giapponismo” che investì ogni settore della produzione artistica dell’epoca. Le stampe, in particolare, divennero subito oggetto di un collezionismo diffuso. Lo stesso conte Guglielmo Coronini Cronberg non rimase indenne: a lui si deve infatti l’acquisto, negli anni Settanta del Novecento, di oltre 300 di queste opere, che saranno esposte al pubblico per la prima volta nella mostra “Nihon Fuzokue. Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. La collezione Coronini Cronberg di Gorizia”, visitabile fino al 26 marzo 2023.Del nucleo di silografie a colori e illustrazioni di volumi a stampa in bianco e nero, sono stati selezionati i pezzi più pregevoli e significativi per raccontare la storia, la vita quotidiana, gli usi e i costumi di un paese che a lungo gli europei percepirono come la quintessenza dell’esotismo.Le opere giapponesi appartenenti alla collezione della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg sono testimonianza del successo nazionale e internazionale del filone artistico dello ukiyoe (“immagini del mondo fluttuante”), così come del ruolo centrale che l’editoria ricoprì a partire dall’epoca Edo (1603-1867) nel processo di alfabetizzazione e di diffusione di prodotti a stampa anche a scopo di intrattenimento.
Il “mondo fluttuante”Le stampe prodotte in epoca Edo celebravano anzitutto le speciali attrattive che i grandi centri urbani avevano da offrire: il cosiddetto “mondo fluttuante” o ukiyo, ovvero un mondo di evasione Le immagini di paesaggi, che si svilupparono invece come genere specifico all’inizio del XIX secolo, riflettevano in parte il crescente interesse per il pellegrinaggio e il turismo domestico che, a sua volta, derivava dalla più antica tradizione dei meisho (luoghi famosi). L’affermazione del paesaggio e la conseguente diffusione delle loro stampe in Occidente, diede al genere una fama universale.
L’era MeijiL’era Meiji (1868-1912) rappresentò una fase di intense trasformazioni culturali e istituzionali nella società giapponese. Le stampe, considerate un mezzo di intrattenimento popolare ma anche di propaganda politica e ideologica, riflettono in maniera significativa i rapidi cambiamenti di questo periodo, dando spazio a nuovi soggetti, come le scene del conflitto con la Cina (1894-1895), con la raffigurazione di armi e armamenti di nuova generazione e battaglie navali, l’incontro con l’Occidente con le sue novità scientifiche e tecnologiche e i suoi aspetti esotici, come il circo con gli elefanti. Allo stesso tempo si assiste all’introduzione di espedienti tecnici tipicamente occidentali come la prospettiva, gli effetti chiaroscurali, le ombre e il disegno dal vero.
I libri silografici illustratiUna parte consistente delle opere giapponesi conservate nelle collezioni Coronini è costituita da pagine provenienti dai popolarissimi e diffusissimi libri illustrati. I primi libri a stampa, prodotti fin dall’inizio del XVII secolo con la tecnica dei caratteri mobili, sostituiti in seguito da blocchi silografici che comprendevano l’intera pagina, erano soprattutto testi di carattere storico e religioso. Ciò che contava era principalmente la qualità estetica della scrittura, mentre le immagini avevano un ruolo minore e subordinato al testo. Con il tempo e la crescita delle potenzialità economiche legate alla produzione e distribuzione dei libri, le immagini, realizzate spesso da artisti famosi dello ukiyoe, acquistarono un’importanza sempre maggiore, diventando il contenuto principale se non esclusivo di questi prodotti editoriali. Come bene testimoniano gli esemplari Coronini, i temi trattati erano infatti i più svariati: si trovano testi di calligrafia, manuali di pittura, repertori di animali e piante, rappresentazioni di attività quotidiane e viaggi, immagini satiriche. Pagine sciolte che, nei loro tratti ora essenziali ora più elaborati e ricercati, offrono un affascinante spaccato della società giapponese in un periodo storico di straordinaria vitalità culturale e di grandi trasformazioni
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