Nelle classi e nelle aule si deve costruire un’identità di relazione
16 Giugno 2022
“Nelle classi, nelle aule si cresce insieme e si costruisce un’identità di relazione. In tutte le età della vita, ma tanto più nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima età adulta il processo di crescita non può realizzarsi senza l’incontro con gli altri e la presenza dell’altro fa nascere le condizioni necessarie per il fiorire della creatività e dell’inclusione” così monsignor Michele Centomo nel corso della messa celebrata nella chiesa del Sacro Cuore con cui la comunità cittadina ha ringraziato il Signore per la secolare presenza educativa delle Ancelle di Gesù Bambino a Gorizia. Tanti exalunni insieme alle loro famiglie hanno voluto stringersi sabato scorso alle religiose che fra pochi giorni concluderanno l’esperienza della Scuola materna: un momento carico di emozione ma in cui è emerso ancora una volta chiaro il senso della missione tracciata da madre Elena e dalle suore che l’hanno seguita. “Al centro dell’azione educativa – ha sottolineato ancora mons. Centomo – occorre sempre rimettere la relazione con la persona concreta e tra le persone reali. La persona concreta e reale è l’anima stessa dei processi educativi formali e informali, nonché fonte inesauribile di vita per la sua natura essenzialmente relazionale e comunitaria, che sempre implica la duplice dimensione verticale (aperta alla comunione con Dio) e orizzontale (comunione tra gli uomini). L’educazione cattolica, ispirandosi alla visione cristiana della realtà in tutte le sue espressioni, mira alla formazione integrale della persona chiamata a vivere in maniera responsabile una specifica vocazione in solidarietà con gli altri uomini per configurare il mondo come “spazio di una vera fraternità” “Dopo tanti anni passati insieme – ha concluso – è difficile esprimere il nostro grazie. Di una cosa siamo certi, porteremo sempre con noi il sapere che ci avete donato, ma soprattutto il vostro dolcissimo sorriso che ogni giorno ci accoglieva. Per mano, con tanto affetto, ci avete accompagnati alla porta della nostra nuova avventura”.
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