8xmille: una firma per salvaguardare il patrimonio storico ed artistico
1 Luglio 2022
Sono oltre 13.000 i beni storici e artistici e 175 quelli architettonici sul territorio dell’arcidiocesi di Gorizia registrati sul portale BeWeb, sistema informatico che raccoglie e cataloga beni ecclesiastici storici, artistici, archivistici, architettonici di tutt’Italia.Grazie al fondamentale sostegno garantito di anno in anno dal Fondo 8xmille alla Chiesa Cattolica – che riserva una sua parte proprio all’installazione di sistemi di videosorveglianza per la tutela dei beni storico – culturali – diverse delle nostre chiese diocesane negli anni hanno potuto dotarsi di questi impianti. Sistemi che, in alcuni casi, hanno oltre a quello di essere un “occhio vigile” all’interno della chiesa, anche lo scopo di trasmettere le celebrazioni in streaming.Il nostro patrimonio ecclesiastico non rappresenta infatti “soltanto” un bene legato al culto, dove poter trovare raccoglimento e ristoro nella preghiera, ma anche un importantissimo valore culturale. Pensiamo alle nostre basiliche di Aquileia e Grado, a cosa esse rappresentino per la nostra fede ma anche a cosa rappresentino, con i loro mosaici ed elementi architettonici, come memoria artistica e storica di un passato così lontano. Gli esempi potrebbero essere numerosissimi, coprendo un intero arco storico che arriva sino ai giorni nostri.Importante quindi tutelare tutta questa bellezza e al contempo garantire che i luoghi di culto rimangano tali, che non venga infranta la loro finalità primaria con azioni vandaliche o furti.A nostro favore giunge oggi la tecnologia che, grazie a discreti impianti di videosorveglianza, riesce a garantire non solo il proseguimento delle celebrazioni e la fruizione dei beni storico – artistici conservati nelle Chiese, ma anche l’apertura durante tutto l’arco della giornata delle nostre belle chiese, consentendo ai fedeli di entrare per una preghiera o un momento di raccoglimento personale oltre agli orari delle Sante Messe.Nell’anno 2019 tra i destinatari del fondo per questa precisa finalità, anche la chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia, che si è dotata di 7 videocamere fisse interne alla chiesa, installate dal Centro Sicurezza Ar.Co.El. di Gorizia, a monitorare corridoi, ingressi e navata.”La scelta di dotare l’edificio di un sistema di videosorveglianza è sorta in seguito ad alcuni episodi riguardanti piccoli furti – ha illustrato il parroco, monsignor Nicola Ban; ricordiamo infatti che una chiesa non contiene soltanto le cassettine con i soldi raccolti con l’elemosina ma spesso presenta al suo interno una o più opere d’arte e diverse suppellettili che possono essere anche piuttosto pregiate. Un sistema di videosorveglianza rappresenta quindi un deterrente, ma anche un monitoraggio sulla chiesa. Non da ultimo, offre la possibilità di non avere una persona fissa nell’edificio, sia essa un sagrestano o un volontario, svincolando così le persone da un onere non di poco conto.Da parte dei fedeli, devo dire che nessuno si è mai lamentato di quest’impianto, non ci sono state rimostranze e nemmeno timore di perdere un po’ quel “contatto” umano e con la vita della chiesa senza la presenza costante del sacerdote o del sagrestano. Sono telecamere molto discrete, adeguate al luogo in cui sono inserite e soprattutto consentono di tenere la chiesa aperta più a lungo e con più tranquillità”.Nel 2020 invece, ad essere destinataria di questa specifica parte del fondo 8xmille, la chiesa della Beata Vergine della Marcelliana a Monfalcone, che si è dotata di 4 telecamere interne di cui una rotante multinquadratura, sfruttabili in caso di bisogno per lo streaming delle Sante Messe attraverso la rete internet che canalizza il tutto verso la centralina posta nella canonica del Duomo cittadino. A farle seguito, con i fondi erogati nel 2021, la chiesa di San Nicolò, che si è dotata di 2 videocamere interne. I lavori di realizzazione di entrambi gli impianti sono stati realizzati dall’impresa PCM di Monfalcone.”Abbiamo chiesto di poter ottenere dei sistemi di videosorveglianza perché permettono di migliorare la sicurezza dei fedeli – ha spiegato don Flavio Zanetti -. Oltre a ciò, hanno consentito di rilevare e prevenire alcune situazioni che, se fossero degenerate, sarebbero potute diventare pericolose o avrebbero potuto dare vita alla presenza di forme di disagio sociale proprio nei pressi delle chiese. Non da meno, le videocamere fungono certamente da deterrente verso i furti; direi che svolgono un “controllo positivo” che permette di dire ai fedeli “venite serenamente”. Aiutano a una maggiore sorveglianza e tutela del luogo di culto, rendendolo più sicuro e fruibile.A detta di molti c’è una sensazione di sicurezza ma in ogni caso non tutti hanno la percezione che questo sistema di videosorveglianza sia attivo, perché estremamente discreto”.Sempre il 2021 ha visto l’assegnazione del fondo anche alle chiese parrocchiali di Mossa e Lucinico. A Mossa si è trattato di un lavoro di manutenzione, eseguito dalla ditta GT System, dell’impianto già esistente, ormai diventato un po’ obsoleto, mentre a Lucinico la chiesa è stata dotata di 4 telecamere, 2 a monitorare l’interno della chiesa, 2 le zone di accesso e la sagrestia. Ad eseguire il lavoro la PCM di Monfalcone.”Nelle nostre parrocchie non ci sono stati episodi particolarmente gravi ma abbiamo avuto dei furti di suppellettili, cassette dell’elemosina e piccoli atti vandalici – ha spiegato don Moris Tonso -. Questo ci ha portato a dotare le chiese di videosorveglianza, consentendoci così di mantenere gli edifici di culto aperti durante il giorno, perché sicuramente le telecamere rappresentano un deterrente. Di fronte ad un furto, o ad un atto vandalico, la prima reazione potrebbe essere quella di chiudere tutto per evitare danni; invece l’avere a disposizione quest’impianto dà la possibilità di mantenere comunque aperta la chiesa, che secondo me è importantissimo in una comunità, con una certa sicurezza.In ogni caso posso dire che, fortunatamente, non vedo il fenomeno dei furti e del vandalismo in aumento; grazie a Dio non abbiamo avuto grossi episodi e comunque vengono tenuti, anche con questi nuovi mezzi, sotto controllo”.Una firma per l’8xmille è un piccolo gesto che ci permette di diventare protagonisti nel percorso di salvaguardia del patrimonio storico ed artistico di tante nostre chiese: perchè il bello che abbiamo ricevuto in custodia possa essere trasmesso anche alle generazioni future.
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