L’Asilo de Bean ta’l palaz

Venerdì 30 settembre, nell’atrio di Villa de Fabris a Begliano, si è aperta la mostra fotografica L’Asilo de Bean ta’l Palaz.L’idea di recuperare foto dell’asilo delle Suore a Begliano era partita da Angelo Capello e Annalisa Rosin già alcuni anni fa e la mostra era stata messa in programma ancora prima della pausa forzata provocata dalla pandemia. Finalmente si è potuto realizzarla, anche grazie all’aiuto di Renato Cosma e alla collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese e con l’Associazione Culturale Bisiaca. Ed è stato senz’altro un valore aggiunto averla potuta inserire nel programma del XVII Congresso dell’Associazione Culturale Bisiaca, svoltosi quest’anno a Begliano.Tra tutte le foto raccolte sono state esposte alcune tra le più significative: gruppi di bambini dell’Asilo (dal 1947 al 1966), gruppi di ragazzi e ragazze con le suore e i sacerdoti succedutisi in parrocchia, don Luigi Baroncini, don Attilio Della Mora, don Ilario Brezigar;  momenti significativi delle giornate dei bambini, con foto tratte da un prezioso album curato dalle stesse Suore nei primi anni di attività.Le Suore della Provvidenza di San Gaetano erano giunte a Begliano, nel “Palaz”, il 31 ottobre 1946, otto giorni dopo l’assassinio dell’Avvocato Ventrella, erede dei Marchesi de Fabris, “promotore e fondatore dell’Asilo Infantile”. Erano Madre Tarcisia, superiora, e Madre Berchmana, maestra d’asilo. La piccola comunità, composta poi sempre da 4 suore, rimarrà a Begliano per 24 anni, segnando la vita del paese. Le Religiose non si sono infatti limitate a svolgere l’attività didattica con i bambini dai 3 ai 6 anni, ma si sono inserite attivamente nella vita della comunità: hanno promosso la scuola di lavoro, di taglio e cucito, con corsi pomeridiani e serali, per piccole e grandi, hanno istituito un corso di economia domestica riconosciuto dalla Provincia; hanno collaborato con la parrocchia curando la catechesi dei bambini, l’attività di ricreatorio e l’animazione dei gruppi femminili di Azione cattolica, si sono prese cura della chiesa rendendola sempre più bella e accogliente, hanno animato la liturgia; hanno organizzato saggi e recite in varie ricorrenze nel corso dell’anno; molto spesso hanno svolto il ruolo di infermiere per piccoli e grandi. Erano sempre disponibili ad aiutare, ad ascoltare e a dire una buona parola a chi ne aveva bisogno.La loro porta era sempre aperta.La presenza delle Suore della Provvidenza a Begliano è stata un grande dono e una benedizione per tutta la comunità e per molti bambini dei paesi confinanti. Sì, perchè l’asilo di Begliano era frequentato da bambini di Pieris, San Canzian, qualcuno di Dobbia, San Zanut e anche San Pier (allora non c’era ancora la pista dell’aeroporto e la comunicazione con questi paesi era molto più agile).Nel corso dei ventiquattro anni una ventina di suore hanno operato a Begliano. Alcune di passaggio per breve tempo, per qualche sostituzione provvisoria, altre invece si sono fermate qui per tempi più lunghi e la loro presenza è rimasta viva nella memoria di tutti. Due “quartetti” in modo particolare: uno negli anni ’50 composto da Madre Innocenza (19 anni), Madre Rosalba (10 anni), Madre Ortensia, superiora (10 anni), Madre Marinella, addetta alla cucina, (6 anni). L’altro gruppo negli anni ’60, composto da Madre Innocenza, Madre Sebastiana (7 anni), Madre Gabrielita, la superiora, (5 anni) e Madre Leandra, addetta alla cucina (7 anni).Nel 1988 il Comune di San Canzian d’Isonzo, in particolare attraverso l’interessamento dell’ex sindaco Giuseppe Fabris, ha voluto ricoscere il grande merito dell’attività delle Suore in favore della popolazione di Begliano e del Comune facendosi promotore dell’assegnazione dell’onorificenza di cavalierato, assegnata il 20 novembre 1988 a Madre Innocenza, presente per 19 anni a Begliano, in rappresentanza di tutte le Suore avvicendatesi nell’asilo.Nell’ottobre 1969 (23 anni dopo l’apertura) l’Asilo traslocò dal Palazzo nella nuova Scuola Materna parrocchiale, che rimarrà aperta, gestita dalla parrocchia, fino al 1981. Ma alla fine del primo anno scolastico nella nuova scuola, precisamente il 10 agosto 1970, dopo 24 anni, le ultime quattro Suore lasciano Begliano. Alla superiora Madre Amelietta, arrivata solo nell’ultimo anno, spettò il gravoso compito di portare a termine la preziosa esperienza. Fu un momento molto triste per la comunità di Begliano e anche per le Suore.”Si parte verso le nove: – così si chiude il loro diario – è un momento tanto triste, tanto più, per la Suora più anziana che da 19 anni lavora in questo paese”.Segue un commento di suor Alberta, che molto probabilmente prese in consegna il diario:”Rimane l’amore e lo zelo per la Gloria del Signore; il resto tutto passa. Il bene compiuto non andrà perduto; infatti le Suore sono consapevoli di questo, perciò il loro sacrificio compiuto per amore e per obbedienza, rimane come valida testimonianza in ogni tempo”.La verità di queste parole si poteva leggere sul volto commosso dei presenti accorsi numerosissimi venerdì all’apertura della mostra e, domenica, a condividere, dopo cinquantadue anni, tanti ricordi della preziosa presenza delle Suore della Provvidenza a Begliano.