L’identità cristiana aperta alla pace ed alla fratellanza

Il profeta Isaia lo annuncia come ’Principe della pace’. Nel vangelo di Luca, alla nascita di Gesù gli angeli cantano ’Gloria a Dio nell’alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama’. E’ Natale e la comunità cristiana, anche a Monfalcone, rivive questo annuncio, aiutata dalla fiammella che arde in ogni chiesa dopo un lungo viaggio dalla grotta di Betlemme a Vienna, a Trieste e nella mattinata di sabato 17 dicembre alla stazione di Monfalcone, accolta dai capi e rappresentanti dello scoutismo di Monfalcone e Staranzano. Un gesto significativo dell’identità cristiana aperta alla fratellanza e alla pace tra le genti. Mentre quella piccola fiamma raggiungeva le chiese parrocchiali, i gruppi scout si sono riuniti davanti al Duomo di Sant’Ambrogio sul far della sera. Hanno riflettuto sul bisogno di pace nel mondo, hanno cantato auguri di pace, hanno ricevuto il saluto del Comune di Monfalcone attraverso l’assessore Sabina Cauci, e hanno formato un lungo corteo di testimonianza e di augurio di pace lungo le vie della città fino a raggiungere il sagrato della chiesa di San Giuseppe in Largo Isonzo. Un corteo nella discrezione, su marciapiedi e pista ciclabile, gentilmente scortato da agenti della polizia locale soprattutto negli incroci sulle strade da attraversare. Una iniziativa sostenta anche dalla Fondazione Carigo. Nei momenti di riflessione guidati da Paolo Buzzulini dell’Associazione Volontari per i Giovani e lo Scoutismo, la lettura di pensieri di Papa Francesco sulla pace. Ora quella fiammella, che gli scout hanno portato in tutta Italia e in molti Paesi europei, arde nelle nostre chiese nei giorni delle festività natalizie e, chi lo desidera, può accendere la propria fiammella e portarla nella sua casa come segno della venuta del Principe della Pace. Da Betlemme a casa nostra. Grazie alla sensibilità delle associazioni scout uno degli aspetti più importanti dell’identità cristiana nel giorno di Natale torna a rinvigorirsi nelle nostre coscienze. Quel ’pace in terra’ cantato sulla grotta di Betlemme segna il momento dell’ingresso di Dio nella storia e non può che essere motivo di vita e di testimonianza del credente di oggi, che in ogni persona vede l’immagine dello stesso Dio, il quale non chiede solo rispetto ma vuole amore per sé e per il prossimo. E’ il messaggio del Natale, giorno in cui la fede ci fa capire che Dio ci ha tanto amato da farsi uno di noi. “Pace sia, pace a voi: la tua pace sarà una casa per tutti” hanno cantato ragazzi, giovani e adulti sulla strada della ’Luce di Betlemme’ portando l’augurio cristiano alla città e a tutto il Territorio.