Un nuovo martire per il Burkina
19 Gennaio 2023
Il Sud Ovest del Burkina Faso è una delle regioni vittime di un accanimento recrudescente da parte dei terroristi. Coincide con le diocesi di Dedougou e di Nouna dove siamo legati da una lunga cooperazione missionaria tra le Chiese. Dagli ultimi di dicembre a ai primi di gennaio hanno trovato la morte 28 persone in questa zona.Padre Jacques Y. Zerbo della diocesi di Dédougou, è stato ucciso, il 2 gennaio “da uomini armati non identificati” come si usa riferirsi ai Djihadisti, ai terroristi: era nato in Mali e aveva 67 anni. È stato preso mentre si recava a Toma per le esequie del prof. Maurice Toè. Recentemente, a Dédougou, è stato organizzato un Colloquio internazionale sulla figura di Dii Alfred Diban KI-Zerbo, primo battezzato e primo catechista del Burkina, la cui causa di beatificazione è avviata a Roma da anni. In questa occasione, il prof. Toè era stato il primo conferenziere ad aprire i lavori mentre Padre Jacques era il Presidente della Commissione diocesana di questa causa.È stato bloccato sulla strada che va da Gassan a Toma, riportato indietro nel villaggio di Soro e ucciso davanti alla chiesa. Un luogo storico per i cristiani della parrocchia di Zaba in quanto qui avevano soggiornato, al loro arrivo, i primi missionari conosciuti come “Padri Bianchi “, cioè Missionari Notre Dame d’Afrique. Solo il 27 dicembre, mons Prosper B. KY, Vescovo di Dédougou. lo aveva delegato per la benedizione della cappella nel cuore di Tougan, dove si incrociano tre piccoli quartieri distinti da tre religioni. È il suo quartiere. Un confratello testimonia che durante tutta la celebrazione liturgica, P. Jacques era al colmo della gioia perché era un avvenimento da lungo tempo agognato. Abbiamo conosciuto P. Jacques Zerbo al Seminario Nazionale Saint Joseph (di vocazioni adulte), a Bouaké, in Costa d’Avorio. Si era subito distinto per i suoi valori umani e intellettuali tanto che, nonostante l’avversità che gli ivoriani, – a quei tempi – nutrivano in generale verso i “Voltaici”, era stato scelto come rappresentante delegato dell’istituzione.P. Zerbo ha servito diverse parrocchie della diocesi, tra le quali la Cattedrale, ha anche ricoperto la carica di Vicario Generale: era conosciuto ed apprezzato in tutto il Burkina e oltre frontiera, come compositore e musicista e si era laureato in Liturgia in Spagna, a Barcellona.Era il periodo del 50° anniversario dell’evangelizzazione della Diocesi e come parroco del Sacro Cuore di Toma, P. Jacques teneva molto a portare a termine il progetto del Nuovo Testamento nella lingua locale “San” anche in vista della sua partenza per gli studi. Grazie al Centro missionario diocesano di Gorizia il Vangelo è stato stampato nella tipografia vaticana a Roma in 7 000 esemplari!Setacciando versetto per versetto prima della stampa, alla tipografia si erano accorti che ne mancava uno del Vangelo di San Giovanni. Don Giuseppe, accompagnato da Raffaele, partiva per Barcellona dove nel frattempo, Padre Jacques studiava, e così hanno potuto recuperare il versetto mancante per la tipografia vaticana e il Vangelo in San è diventato una realtà. Da più di una decina d’anni, P. Jacques ha fondato il Centro per la riabilitazione da dipendenze, accogliendo giovani dal Burkina ma anche dalla Costa d’Avorio e Mali. Si erano sistemati in un ex Centro Agricolo, villaggio di Guyalé, parrocchia di Kiembara, zona diventata pericolosissima: è riuscito a trarre i suoi ragazzi in salvo con una fuga molto rischiosa e venire a Dedougou in un Complesso attiguo al Centro di Formazione diocesano, a Mundasso. Il Centro Missionario di Gorizia sta portando il suo contributo a quest’opera da anni.In una recente corrispondenza, P. Jacques ci annunciava con gioia che stava per ricevere un confratello al quale, durante il nuovo anno, avrebbe passato la mano prima di ritirarsi per motivi di salute.Ma il Signore ha deciso altrimenti :Padre Jacques, grazie per averci edificati, grazie per la tua amicizia, che la terra del Burkina ti sia leggera e feconda di vocazioni di uomini, donne e giovani ricchi di fede, di speranza, di amore di Dio e del prossimo.
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