L’impegno per gestire le strutture parrocchiali

Si sono incontrati i consigli pastorali e degli affari economici dell’Unità Pastorale “Bassa Friulana”. È stata valutata con molta attenzione le strutture delle parrocchie, adempiendo a quello che il vescovo Carlo chiedeva nella lettera pastorale inviata qualche tempo fa alle parrocchie della Arcidiocesi di Gorizia, dove si chiedeva di valutare le strutture parrocchiali secondo le esigenze dell’evangelizzazione. L’Unità Pastorale “Bassa Friulana” conta 9 chiese, 6 canoniche e 5 ricreatori di cui uno enorme a Cervignano del Friuli, che ha ricevuto in dono da fedeli generosi anche alcuni immobili ora dati in affitto, che consentono la gestione ordinaria della parrocchia. Nella discussione che è nata, si è visto che alcuni edifici per renderli fruibili necessitano di una accurata manutenzione mentre in altri c’è una vivace attività parrocchiale. Alcune strutture vengono utilizzate da associazioni paesane, recentemente la canonica di Muscoli e Strassoldo sono date in gestione alla Caritas al fine di dare ospitalità ai profughi fuggiti dall’Ucraina, visto il continuare di questa assurda e inconcepibile guerra. Durante l’incontro, al momento interlocutorio e non decisionale, sono emerse delle proposte: condividere amministrativamente, a livello di Unità Pastorale, per sostenere le piccole comunità; creare una giornata con le famiglie dove c’è bisogno di piccoli interventi, al fine di rendere fruibile l’immobile, mettere a disposizione delle famiglie gli spazi, condividere le strutture con le associazioni del paese. Un altro aspetto è stato quello di aprirsi alle nuove esigenze della comunità, che siano formative o di prevenzione del disagio. Comunque il discorso è ancora aperto, ora si deve capire il futuro della nostra comunità cristiana.