Confini d’Italia: da una linea a dato numerico

Il confine politico tra due Paesi è la linea che separa lo spazio soggetto al potere di uno Stato dallo spazio soggetto al potere di un altro Stato: anziché separare terreni che hanno proprietari differenti, il confine politico separa territori che hanno leggi e organizzazioni differenti.Il confine tra due Paesi è rappresentato da una linea che indica la divisione di due aree geografiche, normalmente si manifesta nei centri abitati con la presenza di muri, di recinzioni in mattoni, di pilastri e reti metalliche o semplicemente di semplici segni sul pavimento, come ad esempio a Gorizia sulla piazza Transalpina. Nelle zone lontane dai centri abitati, i confini sono rappresentati da semplici cippi in pietra o in cemento ben fissati nel terreno e collocati con grande precisione da funzionari di entrambi i Paesi confinanti a distanze variabili da pochi metri ad alcune centinaia di metri.Venerdì 10 alle 20,45 presso la Sala Civica di via Battisti ad Aiello del Friuli il circolo culturale Navarca presenta il volume, dato alle stampe solo qualche mese fa dall’Istituto Geografico Militare di Firenze dal titolo: “Confini d’Italia da una linea rappresentata a un dato numerico”. Alla serata sarà presente anche l’autore, Simone Bartolini di Firenze, conoscitore di tutte le evoluzioni e motivazioni che si sono presentate durante i vari trattati di pace a partire dalla 1^ Guerra Mondiale ai giorni nostri. Bartolini materialmente è la persona che con i suoi collaboratori da molti anni perlustra e verifica la posizione dei cippi confinari dell’Italia con la Francia, la Svizzera, l’Austria e la Slovenia. Il volume è corredato da numerose carte geografiche, trattati, foto d’epoca e foto di oggi, sul volume sono anche pubblicati diversi documenti di divergenze tra i vari Paesi confinari che a loro volta hanno portato notevoli modifiche a seguito soprattutto delle due Guerre Mondiali. Durante la serata verrà descritta l’evoluzione del confine orientale a partire dal confine imperiale austriaco, che all’inizio della prima Guerra Mondiale, era a ridosso dei nostri paesi giungendo poi alle evoluzioni degli ultimi decenni fino ai giorni nostri. Saranno approfonditi anche molti dettagli sulle proposte in discordanza fra loro, discusse e poi concordate dopo la Seconda Guerra Mondiale dai Paesi vincitori. Saranno anche esposti i confini dei territori istriani delineati con la zona A e B limitrofa a Trieste del trattato di Osimo, alla divisione di Gorizia, del Sabotino e di altre note realtà confinarie tra l’Italia e l’attuale Slovenia.