L’insicurezza cresce ma non muore la speranza in tempi migliori

Si sa che da otto anni ormai la sicurezza in Burkina si sta praticamente degradando sulla totalità del territorio nazionale e ciò malgrado i ripetuti colpi di Stato militari con il miraggio di sconfiggere i jihadisti che continuano a seminare distruzione, terrore e morte.Quasi ogni giorno riceviamo notizie direttamente dai “nostri” giovani come pure da persone con le quali siamo in sinergia per il Progetto “Un Sorriso per il Futuro” del Centro Missionario diocesano. L’accompagnamento di questo progetto prosegue a distanza. La situazione sul posto è molto pericolosa e complicata e anche il sud-ovest del Paese è stata dichiarata ufficialmente zona rossa.  Un’occasione questa, in prossimità della campagna Quaresimale anche per condividerne i fatti ed esprimere gratitudine alla diocesi di Gorizia.Sorprendente il fatto che né l’angoscia, né le minacce, né la paura, né i lutti paralizzano la vita della Chiesa Famiglia di Dio nelle varie diocesi.La nostra collaborazione missionaria riguarda più particolarmente le diocesi di Nouna e di Dédougou. Dalla strage di Burasso, avvenuta nel luglio scorso, dove avevano perso la vita 24 persone, ogni venerdì i cristiani di Nouna si raccolgono massivamente per la celebrazione della Via Crucis e per l’Adorazione; non solo, la giornata è consacrata alla preghiera e al digiuno. Venerdì scorso, la Via Crucis è stata animata dai bambini e ragazzi dell’ACR.La vita non si ferma; nella diocesi si continuano a celebrare anniversari, i giubilei, i santi patroni, le date più importanti.Nelle foto in basso vediamo il Vescovo Joseph Sama assieme alle massime autorità religiose islamiche, e con quelle amministrative, per i saluti e auguri di circostanza. Tutti hanno in comune la ricerca della sicurezza e della pace, la preoccupazione per lotta al terrorismo jihadista. Nell’ambito della situazione politica c’è chi afferma che il Presidente, Ibrahim Traore, è un uomo pieno di buona volontà, si è guadagnato l’ampio consenso del popolo, ma non sarebbe libero nelle sue decisioni in quanto la Francia continuerebbe a influenzare la politica.Ricordiamo che recentemente le forze militari francesi hanno ufficialmente ricevuto l’ultimatum di abbandonare il Burkina nel giro di un mese. Il Governo del Mali aveva già preso la stessa decisione. Il parere personale di un sacerdote riguardo la situazione, è che il “nemico” si sta comunque indebolendo e che il Presidente è “un uomo veramente integro”, e che la sua strategia sta dando i suoi frutti… Ha mandato l’esercito francese a casa e con ampio consenso e plauso della popolazione. Comunque Nouna è sotto minaccia seria. I terroristi vogliono vendicare i peulh uccisi a fine dicembre (gente che apparentemente collaborava con loro). Una delle conseguenze: le popolazioni sono state cacciate via dai loro villaggi: Lekuy, Biron, Barakuy , Burasso ( dove, in luglio, 24 cristiani sono stati uccisi davanti alla loro chiesa), Sanaba…Il grande problema sul territorio degli “Uomini integri” è il numero crescente dei villaggi fantasma e quindi degli sfollati, più di cinquemila (5.000) scuole chiuse o saccheggiate.

Notizie ricevute da un sacerdoteGrazie infinite per il sostegno ai ragazzi meritevoli e vulnerabili sparsi nelle varie istituzioni cattoliche (una quarantina per la scolarità e altrettanti per la mensa in alcune). Il Foyer M’Mbaga Tuzindé (collegio e internato) ospita quest’anno 32 ragazzi tra i quali 6 “vocandi”. Chiusa la scuola di Tansila, A Bomborokuy i 70 studenti rimasti sono stati trasferiti altrove.Qui si pone il problema su come e dove ripartire gli insegnanti.  Viaggiare con l’automobile personale è estremamente pericoloso.  Due camion cisterne sono stati sequestrati dai terroristi tra il 22 dicembre e il 3 gennaio scorso; quindi niente carburante nelle stazioni ormai chiuse.

Da parte di una religiosaÈ proprio un disastro…! Viviamo nell’angoscia continua in tutto il Paese. Solo lunedì sono stati uccisi 15 uomini (sgozzato l’autista e il suo giovane apprendista). Hanno incendiato il pullman e detto alle donne sopravvissute di continuare il viaggio a piedi… E’ successo a Mangodara, zona di Banfora, verso la Costa d’Avorio. Dove stiamo andando? – Si interroga la religiosa…

Il direttore del Seminario MinoreDal Direttore del Seminario Minore di Tionkuy che è anche Vicario Generale, riceviamo espressioni di profonda gratitudine verso la Chiesa di Gorizia.al Seminario Minore interdiocesano, San Paolo di Tionkuy, il Centro Missionario di Gorizia, da qualche decennio, sostiene 30 giovani seminaristi, come già detto in altra sede. Ma se l’insicurezza cresce non muore la speranza in tempi migliori. Rimangono progetti importanti da realizzare. La priorità del Seminario Minore è di poter portare a termine l’edificio scolastico del secondo ciclo.I ragazzi stessi, in una memorabile serata, si erano esibiti in una grande sala spettacolo comunale, con strepitoso successo per la bravura delle rappresentazioni di canti liturgici.L’iniziativa mirava alla ricerca fondi per auto sussistenza. Erano presenti le massime autorità locali e regionali. Verso la fine della serata, Il Presidente del Consiglio Regionale, musulmano, si alza in piedi e dice: “Io offro la scuola”. E’ bastato questo per culminare in una esplosione di gioia da parte di tutta l’Assemblea.Quella notte stessa: Colpo di Stato militare e, solo otto mesi dopo, avveniva l’attuale… Vani sono stati i negoziati del Vescovo e altre persone autorevoli per validare la promessa del finanziamento per la scuola.Per il Governo la priorità delle priorità rimane la difesa militare del Paese.Al Seminario Minore San Paolo, grazie “ad aiuti sparsi” sono comunque arrivati al punto che alla costruzione dell’edificio mancano il tetto e gli infissi.Per il Direttore del Seminario la priorità attuale è completare l’edificio.L’auspicio di tutti è che entro l’anno 2023, la situazione migliori e permetta di vedere la fine della spirale infernale dei jihadisti. L’arma più efficace è la preghiera, tanto è vero che la scorsa domenica, migliaia e migliaia di persone si sono recate a Yagma, luogo di pellegrinaggio nazionale per una giornata di preghiera.I fedeli, provenienti da varie zone del Burkina, sfidando il pericolo, si sono raccolti ai piedi di Notre Dame di Yagma, per chiedere la sua intercessione per la pace in Burkina e nel mondo.