All’arcivescovo l’olio in ricordo della strage di Capaci

Nel pomeriggio di giovedì 30 marzo il Questore di Gorizia, Paolo Gropuzzo, ha consegnato all’Arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, una boccetta contenente l’olio proveniente dal Giardino della memoria di Capaci.L’olio è prodotto dalle olive coltivate nel giardino sorto sul luogo dove, il 23 maggio di trentuno anni fa, avvenne la tremenda esplosione nella quale persero la vita gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, assieme al giudice Giovanni Falcone e alla moglie, anch’ella magistrato, Francesca Morvillo.Il giardino è curato dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), nata dall’iniziativa di Tina Montinaro, vedova del capo scorta.Sul terreno ci sono diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata ad una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa, dalle quali viene appunto ricavato l’olio che quest’anno, nel trentunesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e nel trentesimo anniversario delle stragi di Firenze, Roma e Milano, la Polizia di Stato e l’Associazione Quarto Savona 15 hanno deciso di donare a tutte le diocesi italiane, per essere consacrato nella Messa Crismale della settimana santa ed essere utilizzato come olio santo nel corso dell’anno liturgico e mescolato al bergamotto donato dalla Diocesi di Locri.Un piccolo gesto che vuole essere un segnale importante per tutto il Paese, affinché il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei caduti nella lotta contro la Mafia possa assurgere a simbolo di redenzione.