Gli anni del Concilio ed i Cattolici isontini
4 Maggio 2023
La ricostruzione storica delle vicende della Chiesa e del mondo cattolico isontino nel XX secolo, avviata negli anni scorsi attraverso i convegni promossi dall’Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia con la collaborazione di diversi enti ed istituzioni, prosegue il 5 e 6 maggio prossimi con un nuovo momento di studio, dedicato agli anni del Concilio Vaticano II. Il convegno, che si svolge tra Gorizia (Biblioteca del Seminario) e Nova Gorica (Sala presso la Chiesa concattedrale), vede la partecipazione di importanti studiosi italiani e sloveni.La prima sessione si terrà venerdì 5 maggio presso la Chiesa di Cristo Redentore/Crekev Kristusa Odrešenika a Nova Gorica, Sedejeva 2 con inizio alle 15.30. La seconda sessione avrà luogo, invece, sabato 6 maggio presso la Biblioteca Pubblica del Seminario Teologico Centrale a Gorizia, via del Seminario 7 con inizio alle 9.30. I primi convegni organizzati sotto il titolo comune “I cattolici isontini nel XX secolo” si erano fermati oltre vent’anni fa al 1947. L’Istituto di Storia Sociale e Religiosa nel 2019 ha ripreso l’iniziativa dedicando un convegno all’immediato dopoguerra, coincidente con l’ultima parte dell’episcopato di Carlo Margotti e con quello di Giacinto Ambrosi; dal punto di vista cronologico è stato preso in esame il periodo dal 1947 al 1962: in sostanza gli anni Cinquanta, segnati dalla ricostruzione postbellica e, nella realtà locale, dalla rottura dell’unità storica del Goriziano (e della diocesi goriziana). Ora l’indagine prosegue prendendo come riferimento principale il Concilio Vaticano II (1962-1965); questo in parte coincide con l’episcopato di Andrea Pangrazio (1962-1967) oltre che con una nuova stagione politica (il centrosinistra) nella quale anche a livello locale il ruolo dei cattolici è particolarmente significativo, anche per le implicazioni che ha nel tracciare una prospettiva di dialogo transfrontaliero. Il tema del Concilio rappresenta uno dei nodi principali intorno al quale si sviluppa il percorso proposto. Si tratta di un evento che porta una grande ventata di novità e che raccoglie esigenze di cambiamento in diversi aspetti della vita della Chiesa. Il Concilio è anche un evento mediatico: il suo svolgimento viene seguito dai mezzi di comunicazione di massa garantendo una diffusione del tutto nuova, ma anche esprime la volontà della Chiesa di comunicare e di dialogare col mondo e con la società contemporanea. A livello diocesano mutano gli strumenti di comunicazione, passando, per quanto riguarda la stampa, da Voce Diocesana a Voce Isontina, mentre mons. Pangrazio propone ed affina l’esigenza di un rapporto con la realtà sociale ed il mondo del lavoro. In questo periodo il modo cattolico sloveno in Italia si trova davanti a una serie di dilemmi e novità organizzative; oltre confine la chiesa slovena, nel contesto della Jugoslavia comunista, sta faticosamente trovando una sua dimensione anche nel rapporto non semplice con lo stato.A livello politico emerge all’interno della DC isontina la figura di Michele Martina, prima deputato e poi sindaco di Gorizia, capace di avviare le prime forme di collaborazione con l’amministrazione comunale di Nova Gorica.L’episcopato di Andrea Pangrazio si colloca in anni segnati da profondi cambiamenti; nel corso del Convengo si parlerà della sua figura, anche in rapporto con gli altri vescovi del Triveneto, con i quali il presule ha legami molto forti; in particolare con il Patriarca di Venezia card. Urbani di cui è uno stretto collaboratore, arrivando ad essere scelto come segretario generale della CEI da lui guidata. Motivo questo che porterà Pangrazio ad essere trasferito dalla sede goriziana dopo pochi anni di episcopato.A livello pastorale le iniziative non mancano. Le esigenze che maturano parallelamente o congiuntamente alla stagione conciliare sono molteplici. Un ruolo particolarmente rilevante lo hanno i Gesuti ed il loro centro Stella matutina, sempre con una forte impronta formativa.Molto resta ancora da indagare ed è il momento di iniziare a sviluppare una riflessione critica su questa stagione, cogliendone tutte le novità e le aspettative. Altri aspetti (da quello della pastorale sul territorio alla ricezione della riforma liturgica, dalla sensibilità missionaria all’azione delle diverse aggregazioni laicali davanti alle novità del Concilio) potranno successivamente essere sviluppati, o saranno accennati nelle testimonianze ed interventi di protagonisti di quella stagione che parteciperanno ai lavori.Questo è un Convegno che don Renzo Boscarol avrebbe molto volentieri seguito: ne avvertiva l’esigenza ed è a lui che abbiamo pensato nell’organizzarlo.
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