Inizia a prendere forma la Festa del Volontario 2023
30 Giugno 2023
Sta iniziando a prendere forma l’attesa seconda edizione della “Festa del Volontario”.Dopo “l’edizione pilota” del 2022, che ha visto la partecipazione di numerosissimi volontari provenienti da una molteplicità di realtà legate al volontariato sociale presenti sul territorio isontino e della vicina Slovenia, la “Festa” ritorna, non mancando di riservare anche delle belle novità.Prima tra tutte, l’ampliamento del Comitato organizzativo, che quest’anno diventa non solo transfrontaliero ma anche interreligioso. Oltre infatti ai confermati Caritas diocesana di Gorizia come promotore, affiancata da Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia, Associazione Nazionale Forestali di Gorizia, Croce Rossa Italiana – Comitato di Gorizia, Unitalsi Sottosezione di Gorizia, con la partecipazione del Centro missionario diocesano e del settimanale diocesano Voce Isontina, dopo la bella condivisione del percorso iniziata lo scorso anno, entrano quest’anno nel team organizzativo anche la Karitas di Nova Gorica e l’Humanitarno Društvo Kid di Nova Gorica. Accanto a loro si uniscono alcune “new entry”: la Società di San Vincenzo De Paoli di Merna/Miren, la Confraternita di Misericordia di Cormòns e la Chiesa Evangelica Metodista di Gorizia, insieme alla nuova collaborazione avviata con l’Unità pastorale “San Giovanni Bosco” di Gorizia.Come già lo scorso anno, la “Festa del Volontario” non punta ad essere “solo” un momento di incontro e promozione del volontariato ma, come esprime già il nome che le è stato dato, un momento in cui esprimere un grande e sentito “grazie” al volontario: ad ogni singola persona che, insieme a tante altre, compone questo variegato mondo solidale, fatto di gratuità e impegno e che, senza tutte queste “anime generose”, non esisterebbe e non potrebbe fare così tanto bene.Tema scelto per quest’edizione 2023 – purtroppo ancora segnata dai conflitti in atto a pochi passi dall’Europa e nel resto del mondo, che causano dolore, povertà e sofferenza a numeri sempre troppo grandi di persone – sarà “Volontari come costruttori di pace”: “i volontari sono persone di collaborazione e non di conflitto; costruiscono la pace ogni giorno, con i loro numerosi e importanti piccoli gesti quotidiani. Chi si dedica al prossimo non ama la guerra”. Questi i primi pensieri espressi dai membri del Comitato organizzativo.Ovviamente il programma è ancora in divenire, ma è già possibile fornire alcune gradite anticipazioni.Innanzitutto confermato il periodo: anche quest’anno la “Festa del Volontario” si svolgerà in settembre, quando la stagione estiva volge al termine ma le giornate sono ancora lunghe e dalla temperatura gradevole. Una novità invece il momento della giornata in cui l’appuntamento si svolgerà: si sposta infatti dall’orario pomeridiano/serale proposto lo scorso anno, a quello del mattino, andando a concludersi verso ora di pranzo.La mattinata si aprirà con la “Santa Messa del Volontario”, ospitata presso la chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto in piazza Tommaseo (Piazzutta) a Gorizia e celebrata dall’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli.Successivamente ci si sposterà presso il vicino Kulturni dom, in via Italico Brass; nell’attesa dell’avvio della parte convegnistica, sarà possibile visitare alcuni banchetti che le varie associazioni di volontariato presenti all’incontro allestiranno negli spazi della “Casa della Cultura” per illustrare le attività della propria realtà associativa.Al convegno saranno quindi ospitate una testimonianza a carattere nazionale – che entrerà in dialogo con un giornalista locale – e alcune esperienze di volontariato, raccontate proprio dai volontari, tanto italiani, quanto sloveni, che racconteranno le motivazioni che hanno portato loro a mettersi al servizio delle persone, ma anche che cos’hanno ricevuto (e cosa ricevono ogni giorno) da quest’esperienza dettata dal cuore, in termini di crescita personale.Testimonianze importanti, soprattutto in un momento in cui, a livello generale, il volontariato vive un momento di “stanchezza” ma che proprio da occasioni come questa può prendere nuovo slancio ed energia, rafforzato da un confronto e un sostegno comune e condiviso.Al termine della parte convegnistica – che sarà intervallata anche da alcuni momenti musicali – non potrà mancare poi un lieto momento conviviale: ancora una volta infatti le abili mani dei “cuochi” dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia offriranno a tutti i presenti un ottimo pranzo, ospitato quest’anno presso gli spazi del Convitto “San Luigi” di via don Bosco.“Il Cammino Sinodale che coinvolge la Chiesa diocesana, come pure la Chiesa universale e quella italiana, ci sta insegnando il significato della parola “sinodalità”.Un termine che è stato riscoperto nella prassi ecclesiale ed è entrato nel cuore di ciascuno come cifra di una Chiesa che, come il suo maestro Gesù, “cammina insieme” alle donne e agli uomini lì dove essi si trovano, nelle loro concrete situazioni di vita. Uno stile di Chiesa accogliente, che sa valorizzare il buono e il positivo che si trova anche fuori di essa e che evangelizza facendosi evangelizzare da questi “semi di bene” – spiega don Giulio Boldrin, Vicario episcopale per il cammino sinodale – . Le esperienze più interessanti di questo secondo anno di cammino sono quelle legate al cantiere “della strada e villaggio” dove, anche informalmente o comunque fuori dagli schemi tradizionalmente istituzionali, si è riusciti ad attivare un dialogo con la società civile, con l’ambito dell’impegno sociale e assistenziale e con il mondo del Volontariato.Un dialogo non necessariamente legato a momenti di ascolto “istituzionali”, bensì anche attraverso momenti nei quali si è costruito insieme qualcosa, attraverso un ascolto delle esperienze e delle competenze di ciascuno.Questo è stato l’ascolto che si è vissuto attraverso la progettazione e realizzazione della Festa del Volontario già nello scorso anno e che guiderà anche l’edizione di quest’anno. Sempre con l’accortezza di valorizzare l’impegno e la dedizione della persona – del “Volontario” quindi – più che del generico Volontariato. Un primato della persona con la sua ricchezza che, come Chiesa, siamo invitati ad “ascoltare” e valorizzare in modo sinodale, per camminare insieme sulle strade di questo nostro mondo che è di tutti”.
Notizie Correlate