Una Basilica per tutti

Con il progetto “Basilica per tutti”, la Basilica di Aquileia diventa la Chiesa più inclusiva e accogliente d’Italia. Grazie infatti all’installazione del nuovo pannello tiflologico “Nodo di Salomone” – una tavola musiva tattile che permette, anche a chi non vede, di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico – la Basilica risulta oggi fruibile da persone con varie disabilità, anche sorde e ipoudenti, cieche e ipovedenti.La spettacolare pavimentazione dei mosaici paleocristiani può essere adesso “vista” attraverso il tatto, grazie all’innovativo pannello tiflologico posizionato all’interno della Basilica. Oltre a ciò, la storia di questi luoghi può essere ascoltata grazie a guide specializzate che conoscono il LIS, la Lingua dei Segni italiana, o il sistema labiale oralista. Sono inoltre state rimosse barriere architettoniche, ostacolo alle persone con disabilità motoria, per favorire l’accesso alla Basilica nelle sue diverse aree, collegate attraverso corridoi pavimentati con passerelle trasparenti.”Basilica per tutti, perché chiunque voglia gustare tanta bellezza deve avere l’opportunità di farlo, immergendosi nelle radici spirituali di una città millenaria e in un patrimonio di storia e arte, ma anche di accoglienza e inclusione”, ha spiegato Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia (So.Co.Ba).Proprio il pavimento musivo della Basilica – il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale -, è stato di ispirazione per i progetti di accessibilità che oggi rendono la Basilica di Aquileia il luogo di culto più accessibile e inclusivo d’Italia: il pannello musivo raffigura infatti uno dei simboli spirituali più noti e “trasversali”, il triplo Nodo di Salomone, icona della congiunzione fra l’umano e il divino, uno degli elementi più emblematici nel pavimento musivo.Al progetto, coordinato per la Fondazione So.Co.Ba. da Anna Maria Viganò, ha collaborato un team di esperti dell’accesso all’arte per persone con disabilità, come Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale CEI per la Pastorale delle persone con disabilità e Consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi e Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde presso i Musei Vaticani. Particolarmente importante la sinergia con le associazioni di non vedenti e ipovedenti di Nova Gorica, nel segno di un reciproco impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale sul confine italo-sloveno, grazie anche alla collaborazione avviata fra il Goriški Muzej di Nova Gorica e il Santuario di Sveta Gora; una prefigurazione dei progetti accomunanti di GO2025!

Il nodo di SalomoneIl pannello tattile tiflologico, tavola musiva che permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico, è stato realizzato e offerto dal Gruppo mosaicisti di Ravenna e rappresenta un valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile. Il pannello riproduce in termini esatti e con equipollenti dimensioni gli elementi originali del mosaico posto all’interno della Basilica, consentendo ai non vedenti di percepirlo attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione, e di coglierne quindi le forme e la diversità dei colori.Le tavole tattili sensoriali restituiscono il rilievo del mosaico, che è composto da tessere poste su diversi livelli, e generano l’effetto di ’bassorilievo’ percepibile nelle sue forme al tatto dei non vedenti. Il “Nodo di Salomone” sarà uno strumento utile anche per gli studenti e i giovani che, attraverso la sovrapposizione dei piani di costruzione dell’opera, potranno capire come viene costruito un mosaico, partendo dalla terra e poi dai sassi, fino ai livelli su cui saranno inserite le tesserine che compongono il disegno musivo. Alla base del progetto anche l’apporto della nota tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi, con esperienze di guida in molte sedi di arte e cultura, primi fra tutti i Musei Vaticani: grazie a lei è stato possibile concepire quel “ponte” che unisce le persone disabili visive a quelle così dette normo vedenti, immaginando innovativi metodi di esplorazione tattile favoriti dalle nuove tecnologie, e comprendere che il disabile visivo ha piacere di esplorare e godere dell’arte sia attraverso una guida umana, che in forma autonoma per sentirsi libero e indipendente.Sono 4 i livelli del pannello: dal basso verso l’alto lo statumen, composto da materiale vario anche per dimensione come ciottoli, mattoni frantumati e/ o cocci di vasellame. La sua funzione è prettamente drenante; quindi il rudus, costituito da una malta a base di calce e per livellare il piano di posa del mosaico; Il terzo livello è il nucleus, fatto di una malta a base di calce, sabbia e polvere di marmo, per tracciare le linee di disegno preparatorio del mosaico. Infine l’ultimo livello è il sovranucleus ovvero quello strato di malta con granulometria estremante fine, nel quale vengono poste le singole tessere del mosaico. Il prototipo è stato realizzato, a perfetta riproduzione del Nodo di Salomone della Basilica di Aquileia, con tessere nere che costituiscono la linea di disegno principale del mosaico, e con tessere colorate – nello specifico gialle, rosse e arancio – che vengono individuate dal tatto sensibile del non vedente, poiché separate da una linea interstiziale lievemente più larga che segue il perimetro di ogni linea di colore. Il livello più basso contiene le tessere bianche sul fondo del mosaico.Unico a livello mondiale, questo prototipo potrebbe essere riprodotto in tutte le sedi culturali che vogliano rendere accessibile e inclusiva la conoscenza del mosaico.”Il percorso progettuale – ha spiegato Bellavite – ha implementato il suo slancio dopo aver incontrato Suor Veronica Donatello, Deborah Tramentozzi e Mara Trusso. Abbiamo così incontrato le associazioni territoriali dei sordi e ipoudenti e dei ciechi, le realtà che operano con le disabilità intellettive e motorie, insieme alle realtà di riferimento della vicina Slovenia, nel contesto di un percorso accomunante verso il 2025 che vedrà le città di Nova Gorica e Gorizia impegnate insieme come Capitale Europea della Cultura. L’accezione ai concetti di “inclusività” deve essere la più ampia del termine, e rivolgersi non solo alle diverse abilità, ma anche alle diverse lingue, culture e tradizioni”. I luoghi che sono patrimonio dell’umanità devono inoltre rendersi necessariamente accessibili a qualsiasi persona, in qualunque condizione possa trovarsi. Il progetto di accessibilità si farà carico anche della difficoltà legata al fattore economico, che penalizza i cittadini impossibilitati a entrare in un museo: la povertà non deve essere un elemento ostativo nella visita a un luogo che è patrimonio dell’umanità e appartiene a tutti. Proprio in quest’ottica e sulla base dell’ottimo rapporto con gli altri enti del sito UNESCO, si è deciso di estendere la gratuità dell’accesso alla Basilica ai minori di 18 anni, per favorire la presenza delle giovani generazioni”.

La formazioneSostenuta dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione per la Basilica ha lavorato sul progetto che renderà Aquileia un prezioso riferimento non solo per l’accesso, ma anche per i servizi offerti sul campo dal personale – guide, assistenti, personale, ecc – che ha ricevuto una formazione specifica e mirata. La Basilica conta su una squadra di accoglienza composta da una ventina di operatori, e tutti hanno ricevuto specifica formazione per l’accoglienza di persone non vedenti e non udenti e di persone con varie disabilità. Interventi ai quali hanno collaborato realtà di riferimento, come l’Associazione La nostra Famiglia di Pasian di Prato. Nel corso della formazione, attraverso l’apprendimento dei linguaggi rivolti a persone con diverse disabilità, si è a poco a poco formulato un codice di comunicazione multidirezionato che consente oggi anche ai dipendenti della Basilica e ai custodi di indicare ad una persona sorda in che modo raggiungere le biglietterie, il bagno, l’orario di apertura, di chiusura della basilica e così via.