Il ringraziamento al Signore per il 42° di ordinazione di don Maurizio Qualizza

Una domenica caldissima non ha frenato oltre cento persone dalla partecipazione della S. Messa di anniversario al santuario del Preval.Un momento ha ricordato don Maurizio “non per la mia persona, ma per incontrarci, rivedere i volti, dirci le ultime, dopo un paio di anni di assenza per i motivi della pandemia”. Chiesa occupata in ogni ordine di posti, fedeli all’aperto al fresco del parco del santuario, celebrazione accompagnata dai canti di rara bellezza in latino e sloveno dal “Kvintet Cantorum” (quintetto corale del Goriziano in Slovenia), diretto da Ana Zalar. Un momento a detta di tutti altamente mistico che ben esprimeva la vocazione del Preval, terra di confine, ma luogo sacro dell’incontro e della fraternità, della bellezza nella diversità delle lingue.All’omelia don Maurizio che concelebrava con padre Vasile e don Bogdan, vicario di Nova Gorica, ha commentato il Vangelo della domenica  sottolineando come il Signore ci rincuori in tutti gli affanni nei quali siamo immersi nella vita con quel “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”.  Sembra quasi che il Signore pronunci queste parole guardando in faccia ciascuno di noi. Ma per accogliere questo sguardo dobbiamo farci piccoli, solo così, sull’esempio di Maria, attireremo la benedizione di Dio che è il fatto che Lui ci tiene alla nostra vita, non si dimentica di noi… al termine la preghiera dell’ave Maria cantata magistralmente dai cantori e la benedizione con la reliquia del sangue di San Giovanni Paolo II. Non é mancato nel corso della Messa un ricordo per l’arcivescovo monsignor Pietro Cocolin dal quale il sacerdote era stato ordinato, dell’Arcivescovo Padre Antonio Vitale Bommarco del quale é stato segretario e di don Fausto per 15 anni amato parroco di Mossa. Un momento di fraternità presso un locale vicino alla chiesa ha suggellato vecchie amicizie e rafforzato in bellezza la comunione tra i tanti presenti.

(foto Andrian)