“Non un prete moderno ma un prete contemporaneo”

La comunità parrocchiale di Grado unita spiritualmente alle tante realtà Friulane che festeggiano i martiri aquileiesi quali loro protettori, ha festeggiato il 12 luglio scorso i santi Ermacora e Fortunato, patroni della parrocchia e della cittadina lagunare. La celebrazione, presieduta dal cappellano militare don Gianni Medeot, è stata l’occasione per la comunità di ringraziare il Signore per il dono della vocazione di don Gianni, che quest’anno ricorda il quindicesimo anniversario di ordinazione, e per i suoi numerosi talenti che non manca di spendere anche a favore della comunità parrocchiale. La festa dei Patroni – ha detto il parroco monsignor Paolo Nutarelli all’omelia – ci invita a ripercorrere il nostro passato, guardando a come il Vangelo sia arrivato nella nostra terra e a come si sia diffuso in modo incontenibile, ricordando che il Vangelo è parola attuale, che ci spinge a guardare al futuro e a riflettere sul tema della vocazione. Una vocazione, quella della Città di Grado, rappresentata dal Sindaco e dal suo gonfalone, al turismo, ovvero all’accoglienza delle numerosissime persone che nella nostra cittadina vengono per trascorrere le vacanze, un periodo in cui fermarsi, sostare e riprendere in mano la propria vita; è auspicabile che la comunità intera aumenti sempre più la propria capacità di fare rete, di creare sinergie e collaborazioni e prendendo coscienza dell’importante compito al quale la città è chiamata; in questo senso la comunità cristiana è pronta a dare il suo contributo. Don Paolo ha poi ringraziato don Gianni per la sua presenza preziosa, silenziosa e discreta in parrocchia dove non manca di tornare durante i periodi di licenza, fornendo sempre aiuto e mettendo a disposizione i suoi talenti, non ultima la sua perizia marinaresca che ha consentito di realizzare l’armo della nuova ammiraglia “Regina del Mare”, imbarcazione usata per il trasporto della Vergine degli Angeli durante il Perdòn de Barbana.La vocazione di don Gianni nasce proprio fra le navate della basilica di S. Eufemia dove fin da piccolo è stato educato alla fede dal parroco mons. Silvano Fain, assieme a tutta la comunità cristiana di Grado, fatta di volti, storie, tradizioni e devozione: per don Gianni tutto ciò è sempre stato porto sicuro anche quando la Provvidenza di Dio gli ha richiesto di prendere il largo: prima imbarcandosi sulla Nave Scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci per quasi due anni, adempiendo al servizio militare – e proprio in questo contesto ha compreso come il Signore lo chiamava ad annunciare la sua parola e la sua vicinanza ai militari – e poi a Roma, continuando la formazione al sacerdozio presso la Scuola Allievi Cappellani Militari. Proprio a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è stato ordinato sacerdote da mons. Vincenzo Pelvi, allora Ordinario Militare per l’Italia, e inviato al Reggimento Lagunari Serenissima di Mestre quale Cappellano Militare, reparto che non ha mai abbandonato, aggiungendo da una decina d’anni l’importante servizio presso la Scuola Navale Militare Morosini di Venezia. Nei suoi quindici anni di sacerdozio ha anche affrontato due periodi all’estero, in Kosovo e Afganistan, ed è stato vicerettore del Seminario dell’Ordinariato Militare che in precedenza aveva frequentato. Un ministero importante e delicato, quello del cappellano militare che richiede che l’annuncio del Vangelo si faccia incontro, accompagnamento e presenza: una presenza discreta ma paterna e puntuale all’interno degli enti militari dove il sacerdote è visto prima di tutto come un compagno di viaggio, volta a costruire relazioni belle con i tanti giovani militari che vedono nel cappellano un vero punto di riferimento.Al termine della celebrazione don Gianni ha voluto ringraziare la sua famiglia, il parroco e i sacerdoti presenti ricordando due figure che lo hanno accompagnato e continuano ad accompagnarlo nella vocazione: monsignor Silvano Fain e il cardinale Angelo Bagnasco, chiedendo a tutti di pregare “perché non ceda alla tentazione di diventare un prete moderno, ma un prete contemporaneo”.La liturgia è stata impreziosita dalla presenza della Corale –  Orchestrale “S. Cecilia” diretta dal M. Annello Boemo che ha eseguito la Messa “Santa Caterina” e i brani in onore dei Patroni della tradizione della comunità gradese, che hanno coinvolto tutta l’assemblea. La festa della comunità parrocchiale e civica è poi proseguita in campo Patriarca Elia con la “sardelada” organizzata dai Portatori della Madonna di Barbana i cui proventi saranno totalmente utilizzati per le spese dell’acquisto della nuova Ammiraglia “Regina del Mare”. La partecipazione a questo bel momento di festa è stata l’occasione per tutti, graisani e ospiti, di rendersi prossimi con un aiuto concreto a chi si spende per mantenere vive le  tradizioni che rendono viva una comunità, accogliendo l’invito del parroco a fare rete. “Nolite expavescere” ovvero, “non abbiate paura”così l’angelo annuncia la risurrezione nel Vangelo di Marco: queste parole così care a don Gianni continuino a risuonare sempre nel suo cuore, per tutti i giorni in cui rinnoverà con generosità il suo “sì” alla chiamata d’amore del Padre.

(foto Laura Marocco)