Onde Mediterranee: una giornata per Giulio

C’è un motivo in più per essere presenti nel pomeriggio-sera del prossimo 30 luglio a Gradisca d’Isonzo. Il Festival di Onde Mediterranee dedica, come ogni anno, una giornata “per Giulio”. Si, Giulio Regeni, ricercatore di Fiumicello torturato e ucciso nel 2016 al Cairo. Il motivo in più è la liberazione di Patrick Zaki, che tutti abbiamo salutato con sollievo e gioiosa partecipazione. Temevamo che la durezza del regime, che sta coprendo gli assassini di Giulio Regeni, continuasse ad accanirsi sul giovane egiziano, recentemente laureato a Bologna, che già era stato due anni in carcere per aver scritto un articolo sulla situazione della Chiesa copta in Egitto, evidentemente non gradito allo stesso regime. Zaki è cittadino egiziano ed il governo italiano si è fortemente impegnato ad ottenere da quello egiziano la sua libertà. E’ arrivata, con un colpo di scena che aveva lo scopo di colpire gli animi anche degli italiani: il tribunale speciale lo condanna, AlSisi gli concede la grazia ed il governo italiano gli è grato per questa soluzione. Bene. Giriamo pagina e confermiamo la volontà di ottenere dal governo egiziano gli indirizzi degli uomini dei servizi segreti che sono imputati in Italia per il rapimento, la tortura e l’uccisione del cittadino italiano Giulio Regeni. C’è chi legge nella mossa di AlSisi un baratto: libero Zaki e silenzio sulla morte di Regeni. Vista la situazione complessiva, potrebbe anche essere così, ma non possiamo averne gli elementi per dare un giudizio sicuro. Un’attenzione ed un futuro giudizio, però, li possiamo dare alla reale volontà del governo italiano di ottenere quanto serve per avviare il processo che sta fermo a Roma perchè mancano gli indirizzi degli imputati ai quali notificare che sono tali.Potrebbe risolvere il caso la Corte costituzionale alla quale è stato fatto ricorso per verificare la possibilità di avviare il proceso anche in mancanza della formale notifica agli imputanti, che certamente sanno cosa sta avvenendo in Italia nei cloro confronti. Ecco perché, in questa situazione che ci vede ben contenti della liberazione dell’egiziano Zaki, il ’popolo giallo’ che sostiene chi cerca la verità sulla morte di Giulio rafforza il proprio impegno nel chiedere che la giustizia possa fare il suo corso. Non ci possono essere alibi. L’Egitto è aiutato dall’Italia anche nell’affrontare la dura crisi alimentare che tocca i suoi cittadini, mentre continua ad essere ’in affari’ con il nostro Paese su armamenti e questioni energetiche. E’ ben vero che è difficile per un regime dittatoriale accettare di veder processare agenti dei propri servizi segreti; è come processare se stessi. Ma sarà ben il momento che i Paesi che più supportano l’economia egiziana chiedano conto di come si rispettano i diritti dei cittadini, di come si attuano i trattati internazionali compresi quelli sulla tortura. O ci nasconderemo ancora dietro il dito del fatto che l’Egitto potrebbe diminuire il fenomeno delle migrazioni illegali verso il nostro Paese? Lo ha fatto finora? Essere presenti a Gradisca d’Isonzo nel pomeriggio sera del 30 luglio diventa un modo per chiedere che le ipocrisie finiscano e che la verità per Giulio diventi solidarietà verso tutti coloro che subiscono nel mondo ingiustizie, torture e morte. Nel programma di “Onde per Giulio” è previsto un laboratorio gratuito per i bambini in casa Maccari alle 10.30 con il titolo “Sassolini di Verità”. Alle 18, nei giardini del Castello si terrà l’incontro “libri & autori” con Alessandra Ballerini, Lorenzo Terranera, Paola Deffendi e Claudio Regeni. Dagli stessi giardini alle 19.15 partirà una ’Camminata per la Giustizia’. Alle 20.00, nell’Arena del Castello l’incontro “Facciamo cose per Giulio” con i genitori di Giulio, l’avvocato Alessandra Ballerini, Beppe Giulietti, Marco Paolini, Marta Cuscunà, Lorenzo Terranera, Davide Romagnoni e, in video, Ascanio Celestini e Andrea Pennacchi. Modera Silvia Colle.