“Davvero quest’uomo è figlio di Dio”

Davvero in tanti hanno voluto essere presenti mercoledì 9 agosto in cattedrale a Gorizia per porgere l’ultimo saluto terreno a don Alessio Stasi, ritornato alla Casa del Padre il mercoledì precedente.Il rito, presieduto dal vescovo Carlo, è stato concelebrato da numerosi confratelli di don Alessio dinanzi a fedeli giunti dalle comunità dove il sacerdote aveva svolto il proprio ministero presbiterale o che avevano avuto modo di conoscerlo grazie alla sua passione e competenza storiografiche.All’omelia monsignor Redaelli, prendendo spunto dal brano evangelico dove vengono narrate le parole del centurione al momento della morte di Gesù (“Davvero quest’uomo era figlio di Dio”), ha sottolineato che “Sì, don Alessio è figlio di Dio. Questa è la sua grandezza e dignità, che dà valore ai tanti doni che gli sono stati dati, di straordinaria intelligenza, di capacità di ricerca puntigliosa e senza sbavature, di sensibilità artistica e anche di fede autentica.Ma dà valore e significato anche a quegli aspetti della sua persona, che sembravano meno facili, più faticosi. Una personalità, la sua, molto riservata e gelosa di sé, sempre pronta a sottrarsi davanti a chi varcava quella linea invisibile che don Alessio aveva tracciato attorno a sé a difesa di se stesso (anche se – forse mi sbaglio, ma forse no – chiedeva implicitamente che qualcuno fosse in grado di oltrepassarla, con affetto e delicatezza,e mi dispiace di non averlo sempre capito)”.”A tutto – ha concluso l’arcivescovo – Dio dà valore, non prende solo la parte bella o quella che noi consideriamo bella, della nostra persona. Per Lui non ci sono scarti, ci vuol bene così come siamo, quando – per dirla con il salmo – procediamo nel giusto cammino e quando ci inoltriamoin una valle oscura, dice il salmo”.Nato a Gorizia, il 24 giugno 1976, don Alessio era stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo monsignor Dino De Antoni nella basilica di Aquileia il 24 giugno 2006.Vicario parrocchiale al Centro pastorale per i fedeli di lingua slovena di Gorizia, aveva contemporaneamente condotto gli studi a Roma conclusi con la Licenza in storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, risiedendo al Collegio Teutonico in Vaticano.Nel febbraio 2013 era stato nominato Addetto all’Ufficio della Cancelleria e notaio della Curia arcivescovile.Il 4 ottobre 2014, l’arcivescovo mons. Redaelli gli aveva affidato l’incarico di Vicario parrocchiale a Lucinico e nel 2017 era stato nominato membro del Consiglio di amministrazione della fondazione “Società per la conservazione della basilica di Aquileia”. Il 1° ottobre 2019 era stato trasferito all’Unità pastorale fra le parrocchie di S. Ignazio – Duomo – S.Rocco – S. Anna a Gorizia dapprima come vicario parrocchiale e poi come aiuto pastorale. Contemporaneamente aveva continuato ad insegnare Storia della Chiesa presso il Seminario interdiocesano “San Cromazio di Aquileia” di Castellerio.Durante tutto il suo ministero sacerdotale ha affiancato l’impegno pastorale allo studio della storia, in modo particolare quella della Chiesa diocesana e delle Chiese d’Europa che ricevettero il primo Annuncio dalla Chiesa aquileiese, risultando apprezzato conferenziere e curatore di manifestazioni ed eventi culturali. I suoi articoli, i suoi studi e le sue ricerche in italiano, tedesco e sloveno hanno trovato spazio in importanti volumi storici.