“Tu sei una promessa”

Il mese di agosto è stato ricco di appuntamenti e di impegni per l’Unità Pastorale di Romans d’Isonzo, Versa e Fratta.Oltre alla regolare attività pastorale infatti, un bel gruppo – che contava ben 33 ragazzi dalla quarta elementare alla prima superiore – si è riunito per vivere insieme una vivace e profonda esperienza di comunità all’interno di un Campo Scuola ospitato a Collina (UD).Vi proponiamo le testimonianze che arrivano direttamente dal cuore di chi ha preso parte a questa bella esperienza

Gli animatoriQuella tra il 20 e il 27 agosto è stata una settimana molto speciale per tutta la comunità dell’Unità Pastorale di Romans d’Isonzo, Versa e Fratta.  È stata particolarmente importante per 33 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 15 anni che, accompagnati da alcuni educatori e da giovani animatori, dal parroco don Michele Centomo e da un fantastico team di cuoche e staff tecnico, hanno vissuto l’esperienza di un campo scuola come non se ne vedevano da anni in paese a causa del Covid 19 e di difficoltà logistiche.Questa bellissima settimana è stata trascorsa nella meravigliosa località di Collina, frazione di Forni Avoltri, nella casa estiva della Parrocchia di Aquileia.Le giornate intense sono state scandite dal tema “La vita di Mosè” dal quale ogni giorno si prendeva spunto per imparare uno dopo l’altro tutti quegli aspetti indispensabili per vivere bene in gruppo da veri Cristiani: “prendersi cura dell’altro”, “ascoltare”, “rendere grazie” etc. Oltre a momenti di preghiera, di confessione e di riflessione per avvicinarsi a Dio, sono state organizzate diverse attività: camminate, giochi a squadre, pulizie,  caccia al tesoro tra le vie del paese, karaoke, scherzi, scenette e molto altro.Sicuramente per i ragazzi l’idea di partecipare al campo parrocchiale insieme ai propri amici è sinonimo di divertimento, gioia, spensieratezza ma anche libertà dalla quotidianità.È stata sicuramente un’esperienza indimenticabile per tutti i ragazzi che, tra una risata e l’altra, hanno provato nuove emozioni, stretto nuove amicizie e sperimentato qualche novità. Per noi animatori, invece, vivere il campo non è solo questo: significa vivere la responsabilità, essere un punto di riferimento per i più piccoli, essere un esempio da seguire.Vivere per la prima volta l’essere animatore a un caposcuola, ha richiesto impegno, comprensione, empatia e ha portato tante piccole soddisfazioni: ogni sorriso, ogni sguardo felice, ogni risata, ogni lacrima asciugata, ogni momento condiviso ha fatto capire quanto i ragazzi ci guardano e ogni nostro gesto per loro significa sempre qualcosa.È stata una settimana molto formativa, di condivisione e riflessione anche per noi giovanissimi che, mettendo da parte la stanchezza e le nostre comodità quotidiane, ci siamo buttati alla scoperta del ruolo di “animatori” il cui obiettivo non è solo quello di intrattenere i più piccoli, ma soprattutto quello di donare loro sorrisi e parole di conforto, di supportarli e di incitarli a spingersi oltre i loro limiti per migliorarsi ogni giorno di più. Luca, Francesco, Martina, Giulia, Chiara, Veronica, Stefania e Gaia

Gli educatoriDal 20 al 27 agosto 33 ragazzi dalla quarta elementare alla prima superiore hanno vissuto una bellissima esperienza di camposcuola a Collina di Forni Avoltri.I ragazzi sono stati guidati in questa settimana dalla figura di Mosè, colui che ha accompagnato il popolo ebraico dalla schiavitù alla libertà.Durante la settimana, non sono mancate attività, giochi, partite a calcetto e a ping – pong, uscite in mezzo alla natura ma anche momenti più importanti e significativi che hanno portato i ragazzi all’incontro con Gesù come l’adorazione eucaristica del giovedì sera: momento vissuto molto intensamente da tutti e che ha aiutato i ragazzi a mettersi davanti a Gesù Eucarestia e parlargli come si fa con l’amico del cuore.Il giorno dopo abbiamo vissuto un altro momento molto forte: attraverso un piccolo percorso diviso in tre tappe, i ragazzi hanno sperimentato una sorte di deserto in cui hanno potuto riflettere sui doni ricevuti da Gesù, su come li abbiano sprecati e nell’ultima tappa del deserto saper chiedere a Dio aiuto per far fruttificare questi doni.L’incontro terminava con il sacerdote per il momento della Riconciliazione. Al termine tutte le richieste di aiuto presentate ai sacerdoti dai ragazzi sono state bruciate con l’incenso profumato e diventate preghiere a Dio.Nella serata di sabato, davanti al falò, ogni ragazzo in libertà ha detto cosa si portava a casa da questa bella esperienza.La domenica abbiamo celebrato la Santa messa di conclusione del campo, insieme ai genitori arrivati a prendere i ragazzi e poi abbiamo concluso con il pranzo tutti insieme.I ragazzi adesso sono chiamati a vivere, tutti gli atteggiamenti sperimentati in questa settimana, nel loro quotidiano, con i loro coetanei negli ambienti che vivono ogni giorno: sono chiamati ad essere testimoni di gioia e speranza perchè la promessa dell’amore di Dio possa diffondersi in mezzo a tutto il popolo.Grazie di cuore agli educatori che hanno guidato i ragazzi nelle attività e nei momenti di confronto e di dialogo; grazie  al gruppo animatori che ha saputo mettersi in gioco e ha condiviso con i ragazzi ogni momento del campo: hanno animato  i giochi, le serate, le drammatizzazioni; grazie al team cucina che ogni giorno sfornava piatti ottimi e  prelibati  e i bambini non lasciavano niente nel piatto… grazie al nostro assistente Don Michele che ci ha aiutato e seguito in ogni momento per preparare al meglio ogni attimo del campo, grazie ai sacerdoti intervenuti il giorno delle confessione in supporto di don Michele.E adesso pronti a ripartire per un nuovo anno carichi di gioia ed entusiasmo!

I ragazziDopo 3 anni di stop, noi 33 ragazzi di età comprese tra i 10 e i 15 anni, abbiamo potuto prendere nuovamente parte ad una bellissima esperienza presso il Soggiorno alpino Marcuzzi di Collina.Guidati da don Michele, dagli animatori e dagli educatori, siamo tornati indietro nel tempo, fino all’antico Egitto, per seguire passo passo l’incredibile viaggio di Mosè verso la terra promessa. Accompagnati ogni giorno da una diversa e speciale “parola guida”, abbiamo scoperto l’importanza di prendersi cura di qualcuno, di cercare, di restare, di ascoltare, e molto altro.A metà settimana abbiamo effettuato un’escursione fino al lago Volaia dove abbiamo ammirato la bellezza del mondo che ci circonda.È stata una settimana emozionante, un’occasione per conoscere posti e persone nuove, un’esperienza bellissima e indimenticabile che siamo contenti di aver vissuto e che porteremo sempre con noi.Nives