I 50 anni di di padre Bortolossi

 

Domenica scorsa, 1° ottobre 2023, la comunità di Strassoldo si è unita per dire grazie a don Claudio Bortolossi che ha celebrato – nella chiesa dedicata San Nicolò, assieme a don Modeste e Don Leonardo Barbato della Cesar di Parma – la Santa Messa per il suo genetliaco di sacerdozio, 50 anni dalla sua ordinazione. Il 30 settembre 1973, quando padre Claudio Bortolossi veniva ordinato missionario Saveriano a Parma, lungo le vie del paese si snodò la processione del “Perdon del Rosario”. La domenica successiva, il 2 ottobre, celebrava la sua prima Messa nel suo paese nativo, Strassoldo.La chiesa era chiusa per ristrutturazione, perciò la celebrazione venne fatta all’aperto, di fronte al Castello di Sotto. Grande fu la partecipazione da parte di tutta la comunità, guidata dall’allora parroco don Lino Pizzolini; la parte organizzativa fu affidata all’instancabile Romano Vitas e al locale gruppo alpini.In attesa della destinazione per le missioni, i primi anni padre Claudio li dedicò all’insegnamento, alla facoltà di Teologia dell’istituto Saveriano nella città di Parma.Quasi subito però gravi problemi famigliari lo costrinsero a frequenti rientri in famiglia.Visto il perdurare della situazione famigliare, si stabilì in paese e si rese disponibile a collaborare con il parroco don Lino e successivamente con don Luciano Moschion. Fu l’inizio di un’avventura molto entusiasmante e ricca di frutti. Partì subito una proficua collaborazione con Romano Vita, il Gruppo Alpini e le loro famiglie; grazie a loro si riuscì a far partire i primi campeggi a Pesariis e, successivamente, il campo scuola per giovani e adulti. La passione e la formazione di padre Claudio fecero sì che, in un piccolo paesino della Bassa Friulana, venisse recepita la ventata di novità del Concilio ecumenico Vaticano II, dando vita, in particolare, al gruppo giovani, ai gruppi liturgici, al consiglio pastorale e alla catechesi.Sia la diocesi di Gorizia che il Centro missionario diocesano, guidato dall’allora direttore don Giuseppe Baldas, intuirono la fortuna di avere un missionario così preparato e appassionato.In diocesi nacquero quindi diverse iniziative di formazione e di collaborazione. La diocesi di Udine lo chiamò per diversi anni anche a dirigere il Centro Missionario Diocesano. Strassoldo però resta sempre la sua comunità di riferimento, o meglio, di ripartenza.Con il suo stile appassionato e radicale puntò molto sulla formazione di giovani, infatti in molti, tanto adulti che giovani, intrapresero la Scuola della Teologia a Udine e alcuni scelsero di entrare nel cammino vocazionale Saveriano.Il gruppo giovani (ormai adulti) presentò all’allora arcivescovo di Gorizia, padre Antonio Vitale Bommarco, lo statuto della Comunità Ecclesiale di Base (abbreviato in C.E.B.), che si ispirava alle piccole comunità in America Latina che seguivano allora l’esperienza delle prime comunità cristiane e che tutt’oggi, seppur in modo diverso, questa esperienza continua.