Lo scrittore e poeta Otto von Leitgeb

I contrasti, le lotte nazionalistiche e le ideologie del primo Novecento hanno contribuito non poco a cancellare a Gorizia significative tracce della presenza di comunità non italiane, soprattutto austrotedesche.L’attività culturale della comunità tedesca era intensa e si esprimeva anche attraverso una vivace stampa periodica ed una intensa produzione poetica fortemente radicata nella tradizione.Gli inizi della stampa a Gorizia risalgono al XVIII secolo, quando nella cittadina isontina furono fondate le prime tipografie.Johann Thomas Trattner di Vienna lavorò per qualche tempo come primo stampatore nel 1754, ma in seguito si trasferì a Trieste. Nello stesso anno il veneziano Giuseppe Tommasini, con l’aiuto del primo arcivescovo di Gorizia, Carlo Mihael Attems, aprì una tipografia. Successivamente Valerio de Valeri di Cividale iniziò nella sua tipografia a pubblicare il primo settimanale goriziano in italiano, Gazzeta goriziana. Poco dopo furono stampate anche i primi periodici in tedesco. Il primo periodico fu il Kaiserlich-Königler Görzerischer Titular (1779). Poi seguirono il k.k. görzerischer Allmanach (1780), il Schematismus für Görz und Gradisca (1781).La saggistica tedesca prese uno slancio dopo la nuova legge sulla stampa entrata in vigore nel 1863, che allentava notevolmente la precedente politica restrittiva e lasciava più libertà. Sotto l’influenza di una serie di fallimenti in politica estera, l’imperatore Francesco Giuseppe fu costretto a rinunciare ad un governo autocratico e ad una monarchia centralizzata, caratteristici del precedente governo assolutista del ministro Bach.Il Görzer Wochenblatt, fondato nel 1867, può essere considerato il più affascinante ed importante giornale, come lo intendiamo oggigiorno, della comunità tedesca a Gorizia. Con questo periodico la comunità tedesca entrò nel pubblico e si impegnò attivamente nella vita culturale e politica della Contea di Gorizia e Gradisca. Il settimanale è una fonte preziosa per lo studio della comunità tedesca goriziana, che fino ad oggi non ha ancora ricevuto una trattazione esauriente nelle ricerche in Italia o in Europa.Dal punto di vista della popolazione i pilastri della Gorizia germanica  furono gli impiegati statali, i nobili e gli uomini d’affari, strettamente legati all’area tedesca da cui provenivano. Ma non dobbiamo dimenticare che Gorizia si è affermata come località di villeggiatura all’interno della monarchia asburgica grazie anche al suo clima mite.Per questo motivo fu scelta come residenza da numerosi nobili e gentiluomini come Karl von Czernig, la famiglia Ritter, ma anche da scrittori e poeti come Paul Maria Lacroma, Otto von Leitgeb, Anton Mailly, Stephan Mykow, Franz Xaver Zimmermann ed altri. Il padre di Otto von Leitgeb era austriaco, la madre, Emilie Laban, ungherese. Suo padre Georg, che era stato tenente colonnello dell’artiglieria navale di Venezia, nell’autunno del 1860 si trasferì a Pola, allora porto navale centrale della monarchia asburgica.Lì, nella penisola istriana, nacque Otto von Leitgeb. Dopo un breve periodo trascorso a Trieste, crebbe a Gorizia dal 1869, anno in cui il padre si trasferì nella Villa di Strassic. Dopo il diploma di scuola superiore (1880), Otto studiò giurisprudenza a Vienna, prima di conseguire il dottorato a Graz nel 1884. Dopo anni di viaggi, che lo portarono, tra l’altro, in Tirolo e in Carinzia, Leitgeb visse nella villa dei suoi genitori, sposato con Antonie Irene Freiin von Reyer.All’inizio della prima guerra mondiale si trasferì in Carinzia non lontano da Klagenfurt. Dai suoi racconti, a volte tragici, altre volte più umoristici, appaiono ritratti di personaggi di ambiente aristocratico.Come esempio seguì le tendenze impressioniste del modernismo viennese del Novecento. I suoi successi letterari più importanti sono tre novelle friulane, scritte in tedesco: Il povero signor Moretti, Il Dio abbandonato e Il voto.