Chiamati a riflettere sulla povertà educativa
9 Novembre 2023
“Non distogliere lo sguardo dal povero” (Tb 4,7). È questo il tema scelto da papa Francesco per la VII Giornata mondiale dei Poveri che si terrà il prossimo 19 novembre.
Un tema che sta molto a cuore al Santo Padre, soprattutto alla luce dei tempi complicati e bellicosi che il mondo intero sta vivendo e che sempre di più pesano sulle spalle dei più deboli: “ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri – le parole del Santo Padre nel suo messaggio -, eppure non basta. Un fiume di povertà attraversa le nostre città e diventa sempre più grande fino a straripare; quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte”.
“Viviamo un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più poveri – prosegue il Papa nel suo Messaggio per la Giornata mondiale dei Poveri -. Il volume del richiamo al benessere si alza sempre di più, mentre si mette il silenziatore alle voci di chi vive nella povertà. Si tende a trascurare tutto ciò che non rientra nei modelli di vita destinati soprattutto alle generazioni più giovani, che sono le più fragili davanti al cambiamento culturale in corso. Si mette tra parentesi ciò che è spiacevole e provoca sofferenza, mentre si esaltano le qualità fisiche come se fossero la meta principale da raggiungere. La realtà virtuale prende il sopravvento sulla vita reale e avviene sempre più facilmente che si confondano i due mondi. I poveri diventano immagini che possono commuovere per qualche istante, ma quando si incontrano in carne e ossa per la strada allora subentrano il fastidio e l’emarginazione. La fretta, quotidiana compagna di vita, impedisce di fermarsi, di soccorrere e prendersi cura dell’altro”.
La povertà colpisce in varie forme
“Non posso tralasciare, in particolare, una forma di disagio che appare ogni giorno più evidente e che tocca il mondo giovanile. Quante vite frustrate e persino suicidi di giovani, illusi da una cultura che li porta a sentirsi “inconcludenti” e “falliti” – le parole di papa Francesco, che segue esortando tutta la comunità dei fedeli -. Aiutiamoli a reagire davanti a queste istigazioni nefaste, perché ciascuno possa trovare la strada da seguire per acquisire un’identità forte e generosa. […] I poveri sono persone, hanno volti, storie, cuori e anime. Sono fratelli e sorelle con i loro pregi e difetti, come tutti, ed è importante entrare in una relazione personale con ognuno di loro”.
Anche grazie a questi spunti che il Santo Padre offre per riflettere su come la povertà si presenti in varie forme – non solo legata quindi ad un aspetto economico ma anche sociale, psicologico, educativo, emozionale… – la Caritas diocesana di Gorizia, assieme all’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, organizza per sabato 18 novembre la “Veglia per i Poveri”, in occasione della successiva Giornata Mondiale, centrandola quest’anno su una delle emergenti povertà che coinvolge in maniera diretta proprio i più giovani: la povertà educativa.
Rivolgendosi agli adolescenti papa Francesco, in più di un’occasione ha voluto ribadire loro di non aver timore ad accettare le proprie fragilità e insicurezze. In tale contesto sono particolarmente significative le parole che ha rivolto ai giovani, pellegrini in piazza San Pietro il 18 aprile dello scorso anno: “Quante volte in questo periodo vi siete sentiti soli, lontani dai vostri amici? Quante volte avete avuto paura? Non bisogna vergognarsi di dire: “Ho paura del buio!” Tutti noi abbiamo paura del buio. Le paure vanno dette, le paure si devono esprimere per poterle così cacciare via. Ricordate questo: le paure vanno dette. A chi? Al papà, alla mamma, all’amico, all’amica, alla persona che può aiutarvi. Vanno messe alla luce. E quando le paure, che sono nelle tenebre, vanno nella luce, scoppia la verità. Non scoraggiatevi: se avete paura, mettetela alla luce e vi farà bene! […] Le crisi vanno illuminate per vincerle”.
Ecco quindi che, come comunità di riferimento e come adulti siamo chiamati all’ascolto delle paure, dei dubbi e delle perplessità dei giovani, non facendo “orecchie da mercante” o sminuendoli ma dando loro importanza e guidandoli nel percorso verso il diventare adulti consapevoli. Un po’ come il Padre Misericordioso della parabola di Gesù, che accoglie il figlio e con lui anche le sue fragilità e i suoi errori.
Il programma
La Veglia, che sarà ospitata presso la chiesa di Santa Maria Assunta (Padri Cappuccini) in piazza San Francesco a Gorizia, si aprirà alle ore 20.30 con il canto iniziale, seguito dall’introduzione dell’arcivescovo Carlo.
Si passerà quindi al primo dei cinque momenti previsti, ognuno dei quali partirà proprio da uno “spunto” di riflessione, il primo tratto dal Messaggio per la Giornata mondiale dei Poveri. La parola passerà alla dottoressa Elena Pineschi, psicologa e psicoterapeuta, che introdurrà i presenti al tema della povertà educativa nei giovani, suggerendo anche alcune azioni che la comunità stessa può mettere in atto per arginare tale problematica.
Dopo un momento dedicato alla riflessione personale, si passerà al secondo momento, anche questo introdotto da una breve lettura, in questo caso tratta da “Lettera a una professoressa” di don Milani.
A prendere quindi la parola, il professor Marco Luciano, docente di Religione cattolica, il quale illustrerà la povertà emotiva nei giovani, anche attraverso alcuni esempi legati ad un progetto che, proprio in questo periodo, sta seguendo con alcuni dei suoi studenti.
Il terzo momento, che si aprirà con una lettura dal Messaggio di San Giovanni Bosco, vedrà poi una testimonianza, portata da don Vincenzo Salerno, sulla solitudine vissuta oggi dai giovani, con uno sguardo particolare anche ai Minori stranieri non accompagnati, che si trovano privati di una figura adulta importante di riferimento.
Il quarto momento vedrà una breve illustrazione, da parte di uno dei volontari della Caritas diocesana, dell’attuale situazione per quanto concerne la povertà economica, riportando anche alcuni dati dal territorio diocesano.
A chiudere la serata, il quarto momento, introdotto da una lettura dal Vangelo di Luca e le riflessioni finali da parte dell’arcivescovo Redaelli.
Al termine verrà consegnato il mandato agli animatori della Carità delle varie parrocchie diocesane e a tutti i presenti verrà lasciato un piccolo segno, per ricordare il momento appena vissuto insieme.
All’appuntamento di riflessione e condivisione sono invitati non solo tutti gli operatori e volontari Caritas e delle associazioni che operano nel sociale, ma anche docenti, educatori, genitori e quanti sentono a cuore la tematica trattata.
Il giorno successivo, domenica 19 novembre, in occasione della Giornata mondiale dei Poveri, l’arcivescovo Carlo celebrerà la Santa Messa delle ore 10 presso la chiesa di Santa Maria Assunta (Cappuccini) a Gorizia. Successivamente pranzerà presso la Mensa dei Frati Cappuccini con i poveri.
(foto: Siciliani-Gennari/Sir)
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