Buon lavoro, Claudia!

Giovedì 30 novembre, dopo alcune settimane trascorse con i familiari ad Aiello del Friuli, la nostra cara missionaria Claudia Pontel è rientrata in Costa d’Avorio.
La accompagniamo con la nostra preghiera e con l’attenzione che merita il suo impegno a favore dei bambini di Bouaké; ricordiamo in particolare le parole di Gesù che abbiamo ascoltato la scorsa domenica nel Vangelo della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
don Giulio Boldrin,
direttore Ufficio Missionario diocesano


Claudia Pontel, la missionaria laica di Aiello del Friuli inviata dall’Arcidiocesi di Gorizia, ha fatto le valigie ed è ripartita per Bouaké, in Costa D’Avorio.
La sua vocazione per questo servizio è partita da una semplice frase del Vangelo che l’ha ispirata: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8); cosicché dopo aver ricevuto molto, ha avuto una bella famiglia, seconda di cinque tra fratelli e sorelle, tanta salute, ha viaggiato molto, insomma ha ricevuto dalla vita moltissimo, perciò si è sentita in dovere di dare la sua grande fede l’ha portata a fare passi importanti, non facili, ma la dedizione verso il prossimo, e nel seguire le indicazione del Vangelo, l’ha portata a mettersi a servizio incondizionato per gli altri.
Prima di approdare in Costa d’Avorio, ha avuto l’opportunità di vivere delle brevi ma intense esperienze missionarie: nelle favelas brasiliane grazie alla Associazione Agata Smeralda di Firenze, nei quartieri disagiati di Atacames, cittadina dell’Ecuador con la diocesi di Prato, nel povero ma accoglientissimo Togo, inviata dalla diocesi di Gorizia ed ospitata dalle suore della Provvidenza.
Ora in quel lontano Paese dell’Africa subsahariana svolge un compito impegnativo e faticoso poiché si tratta di aiutare a crescere dei bambini, che hanno bisogno di aiuto e di essere guidati a diventare adulti. Opera nel “Centre Notre Dame Des Sources”, un centro polivalente dove vengono accolti ragazzi e ragazze, bambini e bambine da 0 a 18 anni (tuttora il centro ne ospita una cinquantina) con varie difficoltà: chi ha i genitori con gravi problemi mentali (e sono tanti), orfani, neonati che perdono la mamma al momento del parto affidati alle cure delle “Maman” che li svezzano per poi, quando sono autosufficienti, essere riconsegnati alle famiglie, la maggior parte delle volte alle nonne o alle zie.
Operano in questo posto una ventina di persone tra operatrici socio sanitarie, infermiere, cuoche, animatrici, impiegate.
Nel centro si può frequentare la scuola per l’infanzia (realizzata grazie al contributo della Sogit di Lignano), è in costruzione la scuola elementare, nel frattempo i ragazzi e le ragazze usufruiscono delle scuole della città.
Ecco la giornata “normale” di Claudia: sveglia ogni mattina alle 5.30, alle 6.30 partecipa ogni giorno alla Santa Messa (alla domenica può durare anche oltre le due ore), alle 8 si reca al Centro dove si mette al lavoro sulla base della situazione che trova: può portare bambini in ospedale, come dover andar a far la spesa, accudire i neonati o altre innumerevoli situazioni che si verificano ogni giorno. Alle 13 la pausa pranzo, per poi, alle 15, riprendere il lavoro e concentrarsi sulle attività dei bambini, per poi aiutarli anche nel pasto serale; alle 20, con il sopraggiungere della sera i ritmi si diradano e si può pensare al giusto riposo.
Certamente il pensiero va anche lontana Aiello, dove c’è la famiglia, gli amici e tante persone care che con la preghiera le sono comunque vicine in ogni momento e la sostengono nella sua scelta di mettersi completamente a disposizione del Vangelo.
Livio Nonis