Tatiana Bucci: testimonianza per non dimenticare

Tatiana e Andra Bucci sono due sorelle italiane di origine ebraica, superstiti dell’Olocausto, testimoni attive della Shoah italiana e autrici di memorie sulla loro esperienza ad Auschwitz-Birkenau.
Nei giorni scorsi Tatiana ha incontrato gli studenti del triennio del Liceo scientifico “Einstein” di Cervignano del Friuli e le classi terze dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Aquileia-Fiumicello per raccontare la sua drammatica infanzia legata alla Shoah.
Tatiana Bucci è stata accolta sulla piazza della Basilica da due ali formate da 400 studenti, dal parroco, monsignor Franetovich, dal sindaco Zorino, dal direttore della Società per la Conservazione della Basilica Bellavite e dai dirigenti scolastici.
Il parroco, colpito nel vedere la basilica così piena di ragazzi, ha portato il saluto a tutti, in primis alla signora Bucci e si è rallegrato per la sua presenza, proprio nella Basilica da dove trae origine la fede cristiana per il nostro territorio e oltre. “Di fronte alle grandi tragedie dell’umanità, ritorna forte in noi la domanda: “Dio dov’eri? Dove sei Dio quando succedono queste pazzie, queste cattiverie inenarrabili? Ma la domanda – ha continuato il parroco – forse è un’altra: “Uomo dove sei? Dove sei con tutto il tuo potenziale di bene che Dio ti ha dato e che puoi usare perché la creazione continui e si possa dire ancora che tutta la creazione è cosa molto buona?”.
Monsignor Franetovich ha sottolineato come la nostra responsabilità sia quella di umanizzare la storia: “Questo tempo di Avvento che ci avvolge, è tempo ancora una volta di conversione, per fare posto al Principe della pace; ed è urgente, perché questi fatti sono successi e potrebbero succedere ancora”.
Così poi Tatiana Bucci, sollecitata dalla professoressa Piorar – anima di questa giornata pensata in sinergia tra scuola, Comune e parrocchia – con molta familiarità verso i ragazzi ha offerto la sua testimonianza: “Auschwitz è soprattutto il camino. Sapevo che lì dentro si inceneriva la gente. Uscivano come fiamme e fumo grigio e si sentiva sempre quell’odore, io non capivo cosa fosse. Dopo ho saputo che era odore di carne umana”.
Fu importante per la loro salvezza una donna, addetta alla sorveglianza dei bambini, che un giorno prese da parte lei e la sorella dicendo: “Verranno degli uomini, raduneranno tutti voi bambini e vi diranno: chi vuole vedere la mamma e tornare con lei, faccia un passo avanti. Voi dovete rimanere ferme al vostro posto e non rispondere nulla”.
Così fecero ed evitarono il campo di concentramento di Neuengamme, dove furono portati quel giorno diciannove bambini, tra cui il loro cugino Sergio.
Tanti gli interventi dei ragazzi, visibilmente toccati dai racconti della signora Bucci.
“Le parole di Tatiana sono state avvolte da un grande silenzio – ha affermato un ragazzo – e questo silenzio è necessario per interrogarci con sincerità su come vogliamo vivere in questo mondo”.
Livio Nonis