Manutenzione straordinaria per l’organo

Dopo vent’anni dall’ultimo restauro, lo storico organo della chiesa di San Lorenzo in Ronchi dei Legionari tornerà a essere oggetto di un accurata manutenzione straordinaria. A deciderlo la parrocchia ronchese che, negli scorsi mesi, si è messa in contatto con la ditta organaria Mascioni, attiva dal 1829 nel Varesino e che quasi cent’anni fa costruì lo strumento della chiesa arcipretale.
“A distanza di quasi 20 anni dal restauro effettuato nel 2004, l’organo è in discrete condizioni di conservazione, ma presenta delle criticità da risolvere per garantirne il corretto funzionamento”, si legge nella relazione della ditta. “L’organo al suo interno è molto sporco e risultano ormai evidenti diverse scordature dovute all’eccessivo deposito di polvere sulle canne che ne impedisce la corretta pronuncia di suono”. I lavori, che cominceranno lunedì 15 gennaio e che si concluderanno, in una prima fase già venerdì 19 gennaio, prevedono una manutenzione straordinaria dello strumento dove verranno verificate e regolate tutte le parti trasmissive con una generale pulitura e riaccordatura dell’organo.
Nello specifico, saranno pulite tastiere e pedaliera con la verifica delle feltrature e registrazione della forze nelle molle, saranno controllati i manticetti di comando del tasto e del pedale, quindi disossidati i tiranti d’ottone e consolidati i dadi di cuoio e le guarnizioni in panno. Saranno tarate le molle di richiamo, puliti ventilabri, verificate le cassette di distribuzione e verificate le incollature dei tubi in piombo, oltre che revisionati i comandi e trattati con cere e conservanti mobile, pedaliera e panca per l’organista.
Anche e soprattutto le parti interne saranno verificate e sistemate, partendo dai somieri, ovvero le casse pressurizzate che consentono alle canne il suono effettivo, che saranno ispezionati e verificata la tenuta dell’aria con un trattamento antiparassitario. La cassa espressiva sarà controllata con smontaggio delle parti per la pulizia e la verifica di chiusura dei feltri di battuta.
Tutte le canne metalliche saranno pulite internamente ed esternamente con aria compressa ed aspirata, eventuali ammaccature o deformazioni superficiali saranno eliminate mediante “rimessa in forma” dei corpi; a seguire sarà effettuata una accurata pulizia mediante stracci inumiditi per rimuovere eventuali depositi superficiali. Le canne di legno, pulite con aria compressa, saranno controllate nelle incollature, restaurate nelle fessurazioni e trattate con specifico prodotto antitarlo ove necessario.
Lo strumento fu costruito dalla ditta Mascioni nel 1929 quale opera 419; ubicato in cantoria sopra l’ingresso principale, lo strumento è contenuto in cassa lignea addossata alla parete con il prospetto formato da 27 canne in zinco disposte a cuspide. La consolle è costituita da due tastiere di 58 note, estensione Do1 – La5, e di una pedaliera di tipo concavo-radiale di 30 note, estensione Do1 – Fa3. A trasmissioni pneumatico-tubolari l’organo adotta somieri con membrane interne “a scarico”; l’aria indispensabile al suo funzionamento è fornita da un elettroventilatore e regolata da due mantici a lanterna. La consolle, ubicata anch’essa in cantoria e rivolta verso l’altare, presenta una registrazione con placchette a bilico in ceramica disposte su due file sopra le tastiere: una per i registri e una sopra per la Combinazione Libera. Lo strumento è costituito da 16 registri reali distribuiti su Grand’Organo, alla prima tastiera, Organo Espressivo alla seconda e Pedale.
“Un’operazione doverosa – sottolinea l’arciprete parroco, monsignor Ignazio Sudoso – dopo vent’anni dall’ultimo grande restauro. Il nostro organo, che regolarmente accompagna le funzioni, necessitava di essere mantenuto. In alcune occasioni, soprattutto con il cambio delle temperature, vi erano difficoltà nel suonarlo poi risolte ogni volta. Visto, poi, che la ditta che l’ha costruito è ancora in attività, ci siamo affidati a loro per il restauro”, conclude monsignor Sudoso.
I lavori, in una prima fase, si concluderanno il 19 febbraio ma servirà un secondo intervento previsto tra marzo e aprile per intonarlo. “Strumenti pneumatici come questo, conservati ancora con parti originali nel loro funzionamento, sono preziosi”, così l’organista di San Lorenzo, Ivan Bianchi. “Per intonarli è necessario attendere la primavera o l’autunno così da non averlo scordato per l’estate. Averlo nuovamente funzionante sarà sicuramente un valore aggiunto per l’intera comunità”.
Salvatore Ferrara