Suicidio assistito o malati assistiti?

Come regioni del Nordest siamo stati interpellati negli ultimi mesi circa l’approvazione della legge che permette il suicidio assistito per i malati che lo chiedono. Così i vescovi della nostra regione ecclesiastica, insieme alla commissione regionale di pastorale della salute, hanno preparato una nota intitolata ” Suicidio assistito o malati assistiti?” dove si sottolinea che ” il suicidio assistito, come ogni forma di eutanasia, si rivela una scorciatoia: il malato è indotto a percepirsi come un peso a causa della sua malattia e la collettività finisce per giustificare il disinvestimento e il disimpegno nell’accompagnare il malato terminale.
Primo compito della comunità civile e del sistema sanitario è assistere e curare, non anticipare la morte.
La deriva a cui ci si espone è dimenticarsi che lo sforzo terapeutico non può avere come unico obiettivo il superamento della malattia quanto piuttosto il prendersi cura della persona malata”.
Alla luce di questo, la Commissione diocesana di pastorale della salute ha ritenuto opportuno e urgente approfondire la riflessione con un incontro aperto a tutti – auspicando la presenza anche di coloro che si prendono cura delle persone ammalate – presso il ricreatorio san Michele di Monfalcone giovedì 7 marzo alle ore 20.30.
Dopo i saluti iniziali dell’arcivescovo Carlo, guiderà la riflessione il vescovo di Trieste e attuale presidente della commissione regionale di pastorale della salute, Enrico Trevisi.
Modererà la serata il professor don Franco Gismano, docente di morale e preside dell’Istituto di Scienze religiose di Gorizia, Udine e Trieste.
mons. Mirko Franetovich
Direttore ufficio diocesano pastorale della salute

(foto archivio AgenSir)