Il centro cittadino si restituisce alla città

Non c’è stato nessun taglio del nastro, ma sabato scorso, alla cerimonia di inaugurazione del rinnovato centro cittadino, si è parlato soprattutto di identità. “Oggi Monfalcone si riappropria di Monfalcone” esordisce così il sindaco Anna Maria Cisint nell’introdurre il momento di festa. “Ci riappropriamo della nostra identità – prosegue il primo cittadino – di una Monfalcone di cui siamo figli e che può guardare al futuro sotto tanti punti di vista”.
Nel pronunciare il suo discorso in piazza della Repubblica, il sindaco era affiancato dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga, dai membri della giunta comunale, dal prefetto Raffaele Ricciardi, dal questore Luigi Di Ruscio e da numerose altre autorità. Immancabili i “protagonisti tecnici” dei lavori svolti: l’ingegner Enrico Englaro del Comune, gli architetti “nostrani” Francesco Morena ed Edino Valcovich e il direttore dei lavori, l’ingegner Giuseppe Ligammari della ditta Cooprogetti.
È stata la Banda Civica Città di Monfalcone a dare il via ai festeggiamenti con l’Inno nazionale. Buona la partecipazione popolare nonostante l’incertezza del tempo.
La riqualificazione del Centro – da piazza della Repubblica a piazza Unità – è stato un investimento di quasi 4 milioni di euro. Nello specifico, i finanziamenti sono provenuti dai contributi ottenuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia per 2 milioni e 200 mila euro e dalla Camera di Commercio per la cifra di 1 milione e 500 mila euro.

La rinnovata dimensione
La nuova pavimentazione della piazza è costituita da due tipi di pietra, il porfido a listelli dello spessore medio di 7cm con colore tendente ai toni del rosso che costituisce la fascia perimetrale dell’opera e la pietra di colore chiaro denominata “Giallo d’Istria” dello spessore di circa 8 cm che forma il “Biscotto” centrale e molte parti della vicina piazza Unità. Tutta la pavimentazione è posata su sottofondo in speciale miscela cementizia che funge da strato portante di allettamento e di distribuzione dei carichi alla sottostante platea in calcestruzzo armato di fondazione.
Dunque, il cuore cittadino si “restituisce alla città”.
A completare il suo restyling ci sono il Museo Medievale, la rinnovata piazza Unità con la sua fontana attorniata dalle tante primule colorate e il nuovo viale pedonale che porta al duomo. Non va dimenticata la fontana posta alla base della piazza centrale, come elemento che ci ricorda l’importanza dell’acqua e il passaggio della Roggia.
“Il centro si arricchisce – aggiunge Cisint – non solo dal punto di vista del valore estetico, riacquisisce anima e dignità”. Dopo aver comunicato che prosegue l’installazione dei nuovi arredi urbani, Cisint ha ringraziato pubblicamente la squadra dei giardinieri comunali che lavorano con tanta passione e ha puntato l’attenzione sui lecci che sono stati salvati e stanno rivivendo “usciti dalla gabbia in cui si trovavano”. “Lavoriamo insieme per raggiungere grandi risultati – sottolinea poi il sindaco – questo è un gioco di squadra in cui tutti sono parte di un progetto e oggi raccogliamo un grande risultato”.

L’intervento di Fedriga
Ill presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha parlato di “una città cambiata radicalmente negli ultimi anni dal punto di vista delle infrastrutture, delle opere e delle opportunità lavorative”. “Gli investimenti sono stati tanti – specifica il presidente – Monfalcone è una città con prospettive progettuali di valore”. “Tanti da Trieste vengono al mare a Monfalcone – aggiunge Fedriga – i giovani fanno imprenditoria sul litorale. Qui c’è una differenziazione delle opportunità economiche”.
Nel suo intervento, il presidente ha riferito della “necessità di supporto alle buone idee fuori da interessi partitici e politici”, di visioni comuni che sono una forza in una regione che ha raccolto risultati come lo sono stati l’aumento delle start up che hanno registrato un +118%, la crescita importantissima del Pil regionale e l’offerta di posti di lavoro di cui “sono cambiate drasticamente le prospettive”. “La politica torni a fare di più e parlare di meno” così Fedriga in chiusura.

Le parole di Ricciardi
Una piazza bella che fa da “trait d’union” tra Carso e mare, ha commentato il prefetto Raffaele Ricciardi, che ha sottolineato il valore della piazza come “posto dove la gente si incontra nella quotidianità”.
“Lo Stato c’è come tutte le altre parti che lo compongono – conclude il prefetto – si è lavorato insieme al servizio delle comunità”.

La benedizione
“Chi che pol el preghi” ha esordito così il parroco di Sant’Ambrogio don Flavio Zanetti che ha benedetto i presenti mettendo al centro della preghiera “il frutto del lavoro di tanti” messo al servizio di “una piazza che è luogo di incontro fraterno secondo il comandamento dell’amore”. L’Inno della Città ha poi chiuso la cerimonia.

Salvatore Ferrara